E' in te la sorgente della vita

Salmo 35


[1]Al maestro del coro. Di Davide servo del Signore.

[2]Nel cuore dell'empio parla il peccato,
davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio.

[3]Poiché egli si illude con se stesso
nel ricercare la sua colpa e detestarla.
[4]Inique e fallaci sono le sue parole,
rifiuta di capire, di compiere il bene.
[5]Iniquità trama sul suo giaciglio,
si ostina su vie non buone,
via da sé non respinge il male.

[6]Signore, la tua grazia è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi;
[7]la tua giustizia è come i monti più alti,
il tuo giudizio come il grande abisso:
uomini e bestie tu salvi, Signore.

[8]Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,
[9]si saziano dell'abbondanza della tua casa
e li disseti al torrente delle tue delizie 
(*1).
[10]E' in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.
[11]Concedi la tua grazia a chi ti conosce,
la tua giustizia ai retti di cuore.
[12]Non mi raggiunga il piede dei superbi,
non mi disperda la mano degli empi.
[13]Ecco, sono caduti i malfattori,
abbattuti, non possono rialzarsi.

In questo salmo troviamo uniti due quadri contrastanti, forse in un primo tempo separati. Da un lato un uomo distrutto dal peccato, nel suo cuore non può trovarsi alcun sentimento che non sia rivolto al male; ingannando se stesso egli si ostina nella sua depravazione. Dall'altro le creature ripiene di Dio: i giusti sereni e felici Nei profeti troviamo queste stesse immagini tradizionali della felicità; esse ci riportano a quel tempo ideale che dovrà essere instaurato dal Messia venturo (Isaia 12, 2; 25, 6, Geremia 31, 14; Ezechiele 47). Giovanni applica queste immagini a Gesù, luce degli uomini e sorgente inesauribile di vita (7,37s, 8, 12; Apocalisse 21, 6).

 

(*1) Si rallegrano insieme davanti al Signore: è evocata l'immagine dell'abbondanza di carni per I sacrifici, è già una prefigurazione del banchetto messianico di cui parlerà Gesù, della cena dell'Agnello (Apocalisse 19, 9). 

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