Il Signore degli eserciti è con noi!

Salmo 45


[1]Al maestro del coro. Dei figli di Core.
Su “Le vergini...”. Canto.

[2]Dio è per noi rifugio e forza,
aiuto sempre vicino nelle angosce.
[3]Perciò non temiamo se trema la terra,
se crollano i monti nel fondo del mare.
[4]Fremano, si gonfino le sue acque,
tremino i monti per i suoi flutti*.

[5]Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio,
la santa dimora dell'Altissimo.
[6]Dio sta in essa: non potrà vacillare;
la soccorrerà Dio, prima del mattino.
[7]Fremettero le genti, i regni si scossero;
egli tuonò, si sgretolò la terra.

[8]Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
[9]Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto portenti sulla terra.

[10]Farà cessare le guerre sino ai confini della terra,
romperà gli archi e spezzerà le lance,
brucerà con il fuoco gli scudi.
[11]Fermatevi e sappiate che io sono Dio,
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.

[12]Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

Tre strofe, scandite da un medesimo ritornello, esaltano la potenza del Dio d'Israele, padrone della natura, signore degli eserciti, ma anche della pace. In mezzo a un panorama di guerra e di cataclismi, occhieggia la cittadella di Sion, in una pace serena, irremovibile: abita in essa Dio, rifugio che la protegge da ogni turbolenza, fiume che convoglia in essa una ricchezza vitale. Il salmo fa rivivere l'esplosione di gioia causata dalla rotta dell'esercito assiro nel 701 a.C. (vedi 2 Re 18, 13‑19, 37; 2 Cronache 32). Questo grandioso momento del passato dà modo al profeti di descrivere già in anticipo il dramma che viene situato alla fine dei tempi: in mezzo all'agitarsi delle nazioni, Dio interviene per salvare il suo popolo; il mondo è sconvolto prima che possa conoscere la pace definitiva. A una immagine dei corsi e ricorsi della storia, con i suoi cataclismi e la speranza di una salvezza universale.

 

* Qui dovrebbe seguire il ritornello (vv. 8, 12). 

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