Di famiglia nobile, Gerardo si sentì spinto alla vita religiosa in giovanissima età. Entrato nel convento di Saint-Denis a Parigi, ritornò nei suoi possedimenti a Brogne, oggi Sanit-Gérard, e fondò un'abbazia benedettina. Monaco instancabile e già in fama di santità, fu chiamato dai signori confinanti con i suoi possedimenti, Gisleberto di Lotaringia e Arnaldo di Fiandra, per risollevare le sorti dei loro monasteri in grave crisi d'identità.

Morì nel 959 a Brogne dopo avere percorso più volte la Lotaringia e le Fiandre in cerca di abbazie da riformare. La cittadina di Saint-Gérard, luogo in cui il santo operò e morì, divenne rapidamente a partire dalla prima metà del XII secolo luogo di pellegrinaggio. Alcune reliquie di san Gerardo sono conservate a Saint-Gérard, Maredsous, Aubange e Gand.