Le due sorelle Rufina e Seconda vivevano a Roma (III secolo ca.) ed erano fidanzate a due giovani cristiani. Quando i loro fidanzati abiurarono la fede, le due fanciulle fecero voto di castità e rifiutarono il matrimonio. Denunciate al conte Archesilao, vennero consegnate al prefetto della città, Giunio Donato che, avendo tentato invano di fare loro sacrificare agli dèi, le condannò a morte.

Condotte al X miglio della via Cornelia, una fu decapitata, l'altra bastonata. I corpi furono raccolti da una matrona romana, Plautilla, che li seppellì nel luogo del loro martirio e si convertì.

L'antica basilica eretta in questa foresta, in seguito chiamata silva candida poiché diventata luogo abituale di martirio, oggi è del tutto scomparsa. I corpi delle due sante riposano dal 1153 nel Battistero Lateranense a Roma.