Il racconto della vita e del martirio di questi due santi sembra frutto della pia devozione e può quindi essere considerato privo di ogni fondamento storico.

Secondo la leggenda Crispino e Crispiniano giunsero a Roma, insieme a san Quintino, provenienti da Soissons dove probabilmente esercitavano la professione di calzolai. La loro profonda carità nei confronti dei più poveri e il loro zelo nel convertire i pagani attirarono la crudele attenzione del prefetto Riziovaro che li condannò al martirio nella pece bollente. Tuttavia i due fratelli riuscirono miracolosamente a salvarsi dal supplizio e il prefetto si uccise. L'imperatore Massimiano (286-305) li condannò allora alla decapitazione. Sono invocati come patroni dei calzolai.