Cecilia è una delle sette donne
martiri di cui si fa menzione nel Canone Romano. Ad essa è
dedicata una basilica in Trastevere a Roma (sec.IV). Il suo
culto si diffuse dovunque prendendo l'avvio da una 'Passione'
nella quale viene esaltata come modello di vergine cristiana.
Più tardiva è l'interpretazione del suo ruolo di ispiratrice e
patrona della musica e del canto sacro. (Mess.
Rom.)
Patronato: Musicisti, Cantanti
Etimologia: Cecilia = dal nome di famiglia
romana
Emblema: Giglio, Organo, Liuto, Palma
Tutti i fondatori, uomini e donne, dei "
titoli " delle basiliche romane sono stati soppressi nel
Calendario universale della Chiesa, perché non si può
affermare che siano stati Martiri o confessori della fede, ma
soltanto persone benefiche che hanno donato alla Chiesa le
case o i palazzi diventati più tardi basiliche.
Soltanto il
nome di Santa Cecilia è restato alla data
tradizionale.
Moltissimi antichi Martiri, che presentavano
gravi difficoltà storiche, sono stati anch'essi soppressi in
occasione della revisione del Calendario. Non perché si possa
affermare che tali Santi non siano esistiti, ma perché la loro
esistenza non è suffragata da prove storiche abbastanza
consistenti e convincenti.
Soltanto la memoria di Santa
Cecilia è stata conservata, per quanto anche la sua figura
presenti simili gravi difficoltà storiche.
Si dice - ma è
soltanto un " si dice " - che questa doppia eccezione nei
confronti di Santa Cecilia, sia dovuta a una particolare
insistenza, in occasione del Concilio ecumenico Vaticano Il,
del Papa Giovanni XXIII.
Ed è certo che, senza il nome di
Santa Cecilia, venerata come Martire e onorata come patrona
dei musicisti, il Calendario sarebbe risultato un po' più
povero, mentre il rigore storico non avrebbe guadagnato un
gran che. Perché due fatti almeno sono certi ed eloquenti: che
il " titolo " basilicale di Cecilia è antichissimo,
sicuramente anteriore all'anno 313, cioè all'età di
Costantino. E che la festa della Santa veniva già celebrata,
nella sua basilica di Trastevere, nell'anno 545.
Altra
circostanza non priva di significato è che Cecilia venne
sepolta nelle Catacombe di San Callisto, in un posto d'onore,
accanto alla cosiddetta " Cripta dei Papi ". Più tardi, il
Papa Pasquale I, grande devoto della Santa, ne trasferì il
corpo nella cripta della basilica trasteverina. Alla fine
del '500, il sarcofago venne aperto, e il corpo della Santa
apparve in eccezionale stato di conservazione, avvolto in un
abito di seta e d'oro. Il Maderna scolpì allora la celebre
statua in marmo, a fedele riproduzione - così si disse -
dell'aspetto e della posizione del corpo dell'antica
Martire.
Tutto il resto è opinabile, sul conto della donna
devota che dette il proprio nome alla basilica romana, e che
probabilmente regalò alla Chiesa un fabbricato di sua
proprietà; sulla fanciulla alla quale una celebre passione
-che è però un testo letterario più che storico - attribuisce
una serie di drammatiche avventure, terminate con le più
crudeli torture e conclusesi con il taglio della testa, che
tre colpi di spada non riuscirono a distaccare.
Resterebbe
da spiegare come mai, dalla fine del Medioevo, la Santa Romana
sia stata considerata musicista e patrona di musicisti, quale
è ormai universalmente nota. Anche ciò si spiega con un passo
della leggendaria Passione, in cui si dice che " mentre gli
organi suonavano, ella cantava nel suo cuore soltanto per il
Signore ".
Nella stessa maniera, non soltanto i musicisti,
ma tutte le creature dovrebbero, prima d'ogni altra cosa, dar
lode a Dio datore di tutte le grazie, compresa quella
dell'arte.
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