INDICAZIONI PER I GRUPPI SINODALI

NELL'ANNO DEL DISCERNERE

1.   Dall'anno del "vedere" a quello del "discernere"

Lo scorso anno abbiamo cercato, nei gruppi sinodali, di "vedere" la realtà dei nostri paesi, delle nostre famiglie, delle nostre parrocchie. Il quadro d'insieme che abbiamo offerto al Vescovo è molto ricco e manifesta potenzialità e preoccupazioni. Ogni voce è stata ascoltata e preziosa. Ora ci viene chiesto di "discernere", cioè di chiederci cosa ci chiede il Signore in questa situazione. Si tratterà di cercare di capire qual è la volontà di Dio sulla nostra Chiesa e sul nostro essere cristiani in un questo tempo e in questa terra. La differenza balza agli occhi. Dal "vedere con gli occhi nostri" al "vedere con gli occhi di Dio".

2.       Come Dio ci parla?

Il Signore, lo sappiamo, normalmente non parla direttamente alle persone con visioni o in altri modi straordinari. Le principali strade che usa per manifestarci la sua volontà sono sostanzialmente tre (che saranno anche alla base del nostro ritrovarci nei gruppi sinodali)

-          la preghiera: nella preghiera calma e sincera il credente si apre all'azione dello Spirito e si lascia illuminare dal Signore. La preghiera dovrà quindi essere parte essenziale del cammino dei gruppi sinodali;

-          la Parola di Dio, scritta e vivente; il Signore manifesta la sua volontà, il suo modo di vedere, il suo sogno e progetto su questa terra nella sua Parola. Tutta la Bibbia è la lettera che Dio ci ha inviato (e continuamente ci invia) per dirci le parole di cui abbiamo bisogno per essere cristiani e Chiesa come Lui vuole. Tutta la Bibbia (e la rivelazione) hanno il loro vertice nelle parole e nelle azioni di Gesù, che è la parola ultima, definitiva di Dio. Mala Parola di Dio è anche quella vivente della storia e del vissuto della Chiesa passata e presente. In essa Dio ha continuato a manifestare la sua volontà e il suo sogno. Sarà importante tenerne conto: un confronto con quanto fatto dalla Chiesa prima di noi e un'apertura a quanto oggi vediamo fare dalla comunità cristiana ci aiuterà a discernere la volontà di Dio;

-          le persone con cui dialoghiamo. Il Signore manifesta ancora la sua volontà attraverso il contributo delle persone che ci ha posto a fianco e che, mosse dallo Spirito, possono portare luce su quanto il Signore ci chiede. Nessuna voce dovrà quindi rimanere inascoltata, nessun contributo sottovalutato.

 3.       I sei temi

Sono state predisposte sei schede su sei argomenti che emergono dal tema generale del Sinodo e che lo approfondiscono. Eccole:

      1.       Gesù il vivente. Questa scheda intende far riflettere sul cuore della vita cristiana: la fede in Gesù Cristo risorto;

2.       La parrocchia. Questa scheda intende chiedere quale comunità cristiana siamo chiamati a costruire per essere credibili testimoni del Vangelo per gli uomini del nostro tempo;

3.       Chiamati alla vita, chiamati all'amore. Questa scheda intende aiutare a riflettere sulla chiamata di ogni persona a vivere, come Gesù, nell'amore e per amore;

4.       Famiglia, credi in ciò che sei. La scheda intende approfondire qual è il disegno di Dio sulla famiglia;

5.       "Il tuo amico è malato". La scheda ci interpella su qual è la risposta della famiglia cristiana di fronte alla realtà della sofferenza e del dolore;

6.       Stare nel mondo. La scheda vuole aiutare a riflettere su quale testimonianza nella società contemporanea devono rendere le comunità cristiane e i singoli fedeli.

 4.      La struttura delle schede

a) Formato.    Si è deciso di riproporre il formato dello scorso anno con qualche variazione grafica con una piccola ma significativa differenza: sono stati eliminati i disegni e lasciato solo il testo per proporre una scheda più "sobria" che indichi uno stile diverso rispetto allo scorso anno. Si è deciso di lasciare la possibilità (lo scorso anno molto utilizzata) di inviare direttamente al Vescovo osservazioni e proposte personali.

b) Titolo e sottotitolo.   Ogni scheda ha un semplice titolo che la contraddistingue. Ogni tema ha anche un sottotitolo (posto nella prima facciata in alto) che suggerisce l'ambito e il tema (in quasi tutte le schede il titolo o il sottotitolo riprendono la parola "vita" o "vivere").

c) ,Questione.    Nella prima facciata è sempre richiamata, con una breve frase, la questione centrale che la scheda intende proporre. Sarà molto importante averla ben presente e cercare che resti sempre nello sfondo del dialogo. Le domande altro non sono che specificazioni della questione e un animatore può tranquillamente scegliere di non seguire le domande ma imperniare tutto l'incontro a partire dalla "questione".

d) Spunti del Vescovo.   Nella prima facciata è sempre proposto un piccolo brano tratto dalla lettera pastorale del Vescovo "Discernere secondo la volontà del Signore". La riflessione per la scheda 3 è stata scritta appositamente dal Vescovo.

e) Parola di Dio Nella seconda facciata è proposto un brano della Parola di Dio (sempre dal Vangelo). Eccoli di seguito con qualche spunto di approfondimento:

1.       Gesù il vivente: l'incontro di Gesù risorto con Maria Maddalena. È il brano evangelico che apre la lettera pastorale del Vescovo; dice la fatica di riconoscere Gesù risorto; suggerisce che solo nell'incontro personale è possibile questo riconoscimento; sottolinea che il Signore chiama personalmente il credente...

2.        La parrocchia: la lavanda dei piedi. Il brano indica l'amore quale fondamentale legge della comunità cristiana e invita i credenti ad essere, come Gesù, a servizio degli altri...

3.       Chiamati alla vita, chiamati all' 'amore la vocazione di Maria e quella di Giuseppe. È l'unica scheda in cui, significativamente, sono stati scelti due brani che manifestano i turbamenti e le ansie di due giovani di fronte alla chiamata del Signore ed indicano come hanno risposto nell'amore e per amore...

4.       Famiglia, credi in ciò che sei: l'insegnamento di Gesù sul matrimonio. È un brano forse difficile in cui Gesù si richiama al progetto originario di Dio ("all'inizio") e indica l'altissimo sogno‑progetto che Dio ha sulla famiglia...

5.       Il tuo amico è malato".‑ la guarigione della fanciulla. È un episodio nel quale Gesù incontra una famiglia sofferente e viene incontro alla difficoltà servendo la persona in tutte le sue dimensioni ed esigenze ("continua ad avere fede"; "prese con sé il padre e la madre"; "presa la mano"; "la fanciulla si alzò"; "ordinò di darle da mangiare")...

6.       Stare nel mondo: il discorso della montagna. Vengono proposte le beatitudini e il brano sul sale del mondo e la luce della terra...

f) Dialoghiamo.   Si tratta di una serie di domande che possono aiutare la riflessione e il discernimento. Non sono volutamente numerate (vedi il perché nella pag. 4 al punto "dialogo"). Alcune sono precedute da una breve introduzione. Sono quasi sempre domande che non puntano a descrivere com'è la situazione, ma cosa siamo chiamati a fare; non guardano cioè al presente ma sono orientate al futuro; è molto importante tenere conto di questo taglio particolare per differenziare bene il cammino di quest'anno da quello dello scorso anno.

g) Per riflettere.   Sono proposti dei semplici racconti o brevi riflessioni che possono esser d'aiuto (più nella riflessione personale che nel gruppo) per mettere a fuoco il tema.

h) Per pregare.    Ogni scheda si chiude con una proposta di preghiera tratta da quella "Parola di Dio" vivente che è la vita della Chiesa.

 5. Come guidare l'incontro

Ci sono quest'anno alcune attenzioni da avere ben presenti, per non riproporre semplicemente lo stile e lo schema del tempo del "vedere".

‑ il clima.

È necessario creare un clima di fraternità e al tempo stesso riflessivo (se l'anno scorso potevamo fare gruppo anche attorno a un tavolo mangiando la pizza, quest'anno sarà importante avere uno stile più "sobrio", consono al discernimento).

‑ mettere bene a fuoco la questione.

Quest'anno è molto importante chiarire e richiamare continuamente qual è la questione di fondo che si intende approfondire. Stare bene attenti a non andare fuori tema (lo scorso anno, proprio perché era importante che tutti potessero parlare liberamente, abbiamo lasciato spesso ‑ e giustamente ‑ che il dialogo divagasse). Con calma e fermezza riportare il dialogo sulla questione di fondo.

‑ non avere paura delle ripetizioni.

È molto importante che ognuno possa parlare e suggerire quanto gli sembra essere la volontà di Dio. Le ripetizioni non solo non sono dannose, ma aiutano enormemente a discernere la volontà di Dio. Facciamo un esempio (che è solo un esempio): la prima domanda della scheda sulla parrocchia è "Quali compiti dovrebbero costituire l'impegno prevalente di un parroco nella sua parrocchia?" Se una persona dice "A me pare che l'insegnamento di Gesù e l'esempio dato da tanti sacerdoti indichi la preghiera come compito primo di un sacerdote"; e poi un'altra ripete con parole sue lo stesso concetto, e poi un'altra e un'altra ancora, non abbiamo una noiosa ripetizione ma un manifestarsi, piccolo e umile, ma vero, di un discernimento comunitario.

- cercare di giungere a qualche indicazione condivisa.

È un'attenzione e uno sforzo importante cercare di convergere in qualche conclusione comune (non necessariamente unanimemente condivisa)

 6.   I momenti dell’incontro

- Accoglienza dei partecipanti:  

cordiale, fraterna, dopo averli inviati personalmente e aver curato l'ambiente che ospiterà il gruppo.

Presentazione dell'incontro,

cercando di spiegare bene la differenza fra il tempo del "vedere" e quello del "discernere"; chiarire bene qual è lo stile e l'obiettivo del nostro incontrarci

Preghiera iniziale:

può essere proposta quella delle schede, un canto, un'invocazione allo Spirito, una preghiera della tradizione cristiana, un salmo. Si può anche fare un momento (prolungato) di silenzio. La presenza di non praticanti o di non credenti non deve far trascurare questo momento; in questo caso sarà da agire con delicatezza e rispetto.

Presentazione del tema della scheda e della "questione".

Si curi bene questo momento che aiuta a dare all'incontro il giusto "taglio". Può essere utile in questo momento fare riferimento sia alla parola del Vescovo sia ai dati dell'indagine socio‑religiosa (vedi foglio a parte).

L'ascolto della Parola di Dio.

Venga letto il brano evangelico, eventualmente introdotto dal moderatore e poi si lasci uno spazio per il commento o la risonanza dei presenti.

Dialogo A questo punto ci sono due strade:

a)       concentrasi sulla questione cercando di approfondirla e di cogliere qualche piccola indicazione per il cammino che la nostra  Chiesa è chiamata a compiere in questo campo.

b)      affrontare le domande. Si noterà che le domande non sono numerate. Lo si è fatto apposta per indicare che non è necessario affrontarle tutte e che essere sono solo una possibile traccia per la riflessione comune. L'animatore potrà scegliere eventualmente una domanda e proporla al gruppo. Non sarà certo possibile (né è opportuno) in un solo incontro affrontare tutte le domande. Forse si riuscirà ad approfondirne solo una. D'altronde quest'anno abbiamo più tempo dello scorso anno e non ci sono scadenze per la conclusione dei gruppi.

La convergenza.

Dopo il dialogo (che non è discussione) l'animatore cercherà di portare a sintesi quanto emerso e di individuare una conclusione sul tema o una proposta che il gruppo condivide. Potrà forse anche essere necessario giungere a una specie di piccola votazione (che non deve fare paura).

 7.       Le risposte

Quest'anno non è stata predisposta una scheda per le risposte, perché si vuole che quanto giunge alla Segreteria del Sinodo sia il più libero possibile. Dovrà trattarsi di una breve riflessione del gruppo sul tema affrontato e l'indicazione delle proposte che dal gruppo sono emerse. Ecco perché non c'è un foglio di risposta per ogni domanda della scheda. Si ricorda la necessità di indicare ogni volta il nome del gruppo e, almeno una volta, i dati dell'animatore (cognome e nome, indirizzo, telefono). Le risposte vengano inviate man mano alla segreteria del Sinodo, senza aspettare la fine di tutti gli incontri.
 

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