ALCUNE NOTE SUL " REDENTORE" DEL BEATO ANGELICO |
L'opera è una tempera e oro su tavola di cm. 55 x 39 ed è stata realizzata nel 1450. E' di proprietà della Parrocchia livornese di S. Maria del Soccorso e normalmente viene custodita nel caveau del Museo Fattori di Livorno.
In essa si può vedere quasi una sintesi dello stile del pittore toscano. Ci sono ricordi della formazione miniaturistica nella cura raffinata dei particolari. Si nota la decisa adesione ai canoni dei Rinascimento nella resa chiaroscurale della volumetria e nella sicurezza prospettica con colori che prediligono tonalità chiare e luminose. La novità consiste però nella straordinaria, quasi fiamminga, espressività del volto e degli occhi.
E' un dipinto di ricchissimo significato teologico. Sull'aureola compaiono le scritte in greco IHS XPS, e cioè Gesù il Cristo. La bordatura della tunica riporta in latino un'iscrizione abbreviata Rex regum et Dominus dominantium, cioè Re dei re e Signore dei signori. La citazione è tratta dal cap. 19 dell'Apocalisse dove si parla dei Testimone fedele e verace, figura di Cristo, che ha tale frase scritta sulla sua tunica. Quest'ultima è, secondo la tradizione, simbolo della sua umanità. E' bordata d'oro e di perle preziose. La sua è una regalità misteriosa, tutta da scoprire, non fondata sul potere e sull'arroganza ma sull'amore e sul dono di sé. La sua corona è di spine, gocce di sangue grondano dal volto e una croce di colore rosso appare all'interno dell'aureola dorata che simboleggia la sua divinità.
Gli occhi nulla concedono al sentimentalismo ma sembrano esprimere, nella loro severità, l'intensità della sofferenza, l'orrore per la potenza del peccato e la forza di un amore misericordioso e deciso che non si ferma di fronte a nulla pur di salvare, in obbedienza al Padre, tutti gli uomini.
II dipinto è racchiuso in un prisma di legno a forma di cubo che evoca il Sancta sanctorum del nuovo tempio neotestamentario. Altri riferimenti cristologici sono il pavimento in pietra che, di fatto, è un tappeto rosso come il sangue che riga il volto di Gesù. Il prisma diventa una tenda chiusa da fasce di lino della larghezza di 111 centimetri, materiale e dimensioni che ricordano la sacra Sindone.