Non era stato pensato né
previsto un messaggio ufficiale al termine di questi tre giorni di
Assemblea, ma noi Sinodali della Chiesa di Belluno-Feltre, mentre stiamo
per tornare alle nostre case, vorremmo idealmente che ognuno fosse reso
partecipe dello stupore di fronte a una bella notizia che, in questi
giorni, ha colto di sorpresa pure noi: c'è davvero una speranza per
tutti!
Non si tratta di messaggio
che non tiene conto della realtà così spesso violenta e drammatica di
questo mondo; anche noi in alcuni momenti abbiamo sentito la fatica e ci
siamo sentiti lacerati da tensioni profonde e, apparentemente,
insanabili. Vogliamo dire però che è stato possibile superarle non per
nostro merito, ma per la grazia che lo Spirito Santo dona.
C'è speranza per tutti. In
modo particolare per voi poveri, per voi ammalati, per voi sofferenti di
cui nessuno parla, per voi che siete i preferiti del regno di Dio, il
regno della speranza, della bontà e della vita; voi che siete i fratelli
del Cristo povero e sofferente; voi, con Lui, se lo volete, siete già
fermento per la salvezza del mondo.
C'è una speranza per i
bambini, soprattutto per coloro che sono vittime innocenti della
violenza e della superficialità degli uomini: voi siete coloro che ancor
oggi muoiono al posto del Cristo per la violenza di Erode; voi oggi, per
primi, siete nella candida schiera degli eletti.
C'è una speranza per voi
giovani. E per voi, soprattutto per voi, giovani, che la nostra Chiesa
ha intrapreso la strada di questo sinodo; una strada che è solo l'inizio
di uno stile che, noi speriamo, voi saprete interpretare in modo
autentico e pieno.
C'è una speranza per le
famiglie. Di fronte al dramma di tante famiglie divise non siamo sempre
stati capaci di mostrare il volto materno e accogliente della Chiesa,
qualcuno si è sentito emarginato ed escluso: vi chiediamo sinceramente
perdono. Ma vi è una certezza che ci consola: Dio, lui, forse solo lui,
non vi ha mai abbandonato e ancora vi incoraggia a scoprire una
vocazione impensata e imprevedibile scritta per voi proprio sulle pagine
più tristi della vostra storia.
E voi anziani, voi potete
essere gli occhi della nostra speranza: quando guardate i bambini, i
vostri nipotini, quando guardate i giovani, quando guardate avanti a
Colui che tutti ci attende.
Un pensiero particolare
anche per coloro che hanno sofferto o che soffrono a causa delle
inadempienze, delle superficialità, delle invidie, delle povertà
presenti nella nostra Chiesa: il volto nuovo che la nostra comunità
diocesana potrà avere in futuro. dipende in buona parte da voi.
Preghiamo perché coloro che hanno delle responsabilità in questo senso
abbiano il coraggio di chiedere perdono, e preghiamo per voi perché il
Signore vi doni la grazia immensa di saper perdonare.
Anche a voi stranieri che
vivete e che attraversate la nostra terra, dovremmo trovare la forza per
riconoscere e per dire che voi siete per noi una grande speranza. Forse
noi saremmo destinati a rimanere soffocati dalla nostra aria,
apparentemente così pura e limpida, prigionieri delle nostre stesse case
e delle nostre paure se voi non veniste a spezzare queste nostre
chiusure e questi nostri vincoli bussando alla nostra porta. Invochiamo
la luce e la forza dello Spirito per essere capaci di vera accoglienza.
Desideriamo condividere
la nostra speranza con i politici, con i sindaci e con gli
amministratori locali. La settimana prima della nostra Assemblea alcuni
di noi vi hanno incontrato e sono stati ammirati dalla vostra dedizione
e dalla vostra sensibilità. Abbiamo condiviso le preoccupazioni per il
futuro dei nostri paesi. E anche grazie a voi e al vostro prezioso
lavoro che ci sentiamo di dire che davvero c'è una speranza per la
nostra gente, per la nostra terra, per le nostre montagne.
Non possiamo tuttavia non
guardare con attenzione e con viva partecipazione alla crisi del lavoro
che sta investendo il nostro territorio. Abbiamo visto molte aziende
locali chiudere per trasferirsi in altri paesi che offrono condizioni
più favorevoli; abbiamo percepito gli effetti della globalizzazione che
hanno coinvolto attività tipiche della nostra Provincia; constatiamo una
ripresa della disoccupazione. In questo particolare contesto sentiamo
che è importante l'impegno di tutti, ciascuno secondo le proprie
possibilità e le proprie responsabilità sociali, perché la speranza di
un lavoro sicuro possa continuare a vivere nella nostra terra.
Alle molte persone in
ricerca che abitano le nostre vallate, desideriamo dare questo
messaggio: la vostra ricerca è importante anche per noi, continuate a
cercare, non vi stancate. Un giorno noi avremo bisogno di voi che
scrutate l'orizzonte, voi che non vi accontentate di risposte facili; se
i tempi dovessero diventare bui per tutti, in quel giorno, forse, solo
voi saprete dire a che punto è la notte.
Un pensiero anche per i
poeti e per gli artisti. Questo mondo in cui viviamo ha bisogno di
bellezza per non oscurarsi nella disperazione. Oggi, in modo dei tutto
particolare, la nostra Chiesa ha bisogno di voi per far risplendere la
speranza che Dio ha seminato nel cuore degli uomini. Crediamo che siano
maturi i tempi perché forme poetiche e artistiche nuove possano nascere
da giovani aperti alla voce dello Spirito.
Alla nostra Madre del
cielo, Maria, ai Santi della nostra terra, all'Immenso coro dei Santi in
cielo, e anche a tutti voi che instancabilmente avete pregato per noi
vogliamo dire: è soprattutto grazie a voi che noi oggi possiamo
affermare e, quasi, gridare: c'è davvero una speranza per tutti.
Proprio in questi giorni,
quarant'anni fa, si concludevano a Roma i lavori del Concilio ecumenico
Vaticano Il. Vorremmo diffondere oggi per le nostre valli il clima di
quei giorni, consci che, senza il loro esempio, questo Sinodo diocesano
non si sarebbe svolto, così come molti altri sinodi dei quali si e
arricchito il cammino della Chiesa cattolica, mentre cresce in noi la
speranza di vedere il giorno in cui Dio, attraverso il suo Spirito, farà
al mondo il dono immenso della piena unità di tutti i discepoli di
Cristo. |