UNA SPERANZA PER TUTTI

Messaggio a conclusione dell'Assemblea sinodale di Borca di Cadore - 17-20 novembre 2005

Non era stato pensato né previsto un messaggio ufficiale al termine di questi tre giorni di Assemblea, ma noi Sinodali della Chiesa di Belluno-Feltre, mentre stiamo per tornare alle nostre case, vorremmo idealmente che ognuno fosse reso partecipe dello stupore di fronte a una bella notizia che, in questi giorni, ha colto di sorpresa pure noi: c'è davvero una speranza per tutti!

Non si tratta di messaggio che non tiene conto della realtà così spesso violenta e drammatica di questo mondo; anche noi in alcuni momenti abbiamo sentito la fatica e ci siamo sentiti lacerati da tensioni profonde e, apparentemente, insanabili. Vogliamo dire però che è stato possibile superarle non per nostro merito, ma per la grazia che lo Spirito Santo dona.

C'è speranza per tutti. In modo particolare per voi poveri, per voi ammalati, per voi sofferenti di cui nessuno parla, per voi che siete i preferiti del regno di Dio, il regno della speranza, della bontà e della vita; voi che siete i fratelli del Cristo povero e sofferente; voi, con Lui, se lo volete, siete già fermento per la salvezza del mondo.

C'è una speranza per i bambini, soprattutto per coloro che sono vittime innocenti della violenza e della superficialità degli uomini: voi siete coloro che ancor oggi muoiono al posto del Cristo per la violenza di Erode; voi oggi, per primi, siete nella candida schiera degli eletti.

C'è una speranza per voi giovani. E per voi, soprattutto per voi, giovani, che la nostra Chiesa ha intrapreso la strada di questo sinodo; una strada che è solo l'inizio di uno stile che, noi speriamo, voi saprete interpretare in modo autentico e pieno.

C'è una speranza per le famiglie. Di fronte al dramma di tante famiglie divise non siamo sempre stati capaci di mostrare il volto materno e accogliente della Chiesa, qualcuno si è sentito emarginato ed escluso: vi chiediamo sinceramente perdono. Ma vi è una certezza che ci consola: Dio, lui, forse solo lui, non vi ha mai abbandonato e ancora vi incoraggia a scoprire una vocazione impensata e imprevedibile scritta per voi proprio sulle pagine più tristi della vostra storia.

E voi anziani, voi potete essere gli occhi della nostra speranza: quando guardate i bambini, i vostri nipotini, quando guardate i giovani, quando guardate avanti a Colui che tutti ci attende.

Un pensiero particolare anche per coloro che hanno sofferto o che soffrono a causa delle inadempienze, delle superficialità, delle invidie, delle povertà presenti nella nostra Chiesa: il volto nuovo che la nostra comunità diocesana potrà avere in futuro. dipende in buona parte da voi. Preghiamo perché coloro che hanno delle responsabilità in questo senso abbiano il coraggio di chiedere perdono, e preghiamo per voi perché il Signore vi doni la grazia immensa di saper perdonare.

Anche a voi stranieri che vivete e che attraversate la nostra terra, dovremmo trovare la forza per riconoscere e per dire che voi siete per noi una grande speranza. Forse noi saremmo destinati a rimanere soffocati dalla nostra aria, apparentemente così pura e limpida, prigionieri delle nostre stesse case e delle nostre paure se voi non veniste a spezzare queste nostre chiusure e questi nostri vincoli bussando alla nostra porta. Invochiamo la luce e la forza dello Spirito per essere capaci di vera accoglienza.

 Desideriamo condividere la nostra speranza con i politici, con i sindaci e con gli amministratori locali. La settimana prima della nostra Assemblea alcuni di noi vi hanno incontrato e sono stati ammirati dalla vostra dedizione e dalla vostra sensibilità. Abbiamo condiviso le preoccupazioni per il futuro dei nostri paesi. E anche grazie a voi e al vostro prezioso lavoro che ci sentiamo di dire che davvero c'è una speranza per la nostra gente, per la nostra terra, per le nostre montagne.

Non possiamo tuttavia non guardare con attenzione e con viva partecipazione alla crisi del lavoro che sta investendo il nostro territorio. Abbiamo visto molte aziende locali chiudere per trasferirsi in altri paesi che offrono condizioni più favorevoli; abbiamo percepito gli effetti della globalizzazione che hanno coinvolto attività tipiche della nostra Provincia; constatiamo una ripresa della disoccupazione. In questo particolare contesto sentiamo che è importante l'impegno di tutti, ciascuno secondo le proprie possibilità e le proprie responsabilità sociali, perché la speranza di un lavoro sicuro possa continuare a vivere nella nostra terra.

Alle molte persone in ricerca che abitano le nostre vallate, desideriamo dare questo messaggio: la vostra ricerca è importante anche per noi, continuate a cercare, non vi stancate. Un giorno noi avremo bisogno di voi che scrutate l'orizzonte, voi che non vi accontentate di risposte facili; se i tempi dovessero diventare bui per tutti, in quel giorno, forse, solo voi saprete dire a che punto è la notte.

Un pensiero anche per i poeti e per gli artisti. Questo mondo in cui viviamo ha bisogno di bellezza per non oscurarsi nella disperazione. Oggi, in modo dei tutto particolare, la nostra Chiesa ha bisogno di voi per far risplendere la speranza che Dio ha seminato nel cuore degli uomini. Crediamo che siano maturi i tempi perché forme poetiche e artistiche nuove possano nascere da giovani aperti alla voce dello Spirito. 

Alla nostra Madre del cielo, Maria, ai Santi della nostra terra, all'Immenso coro dei Santi in cielo, e anche a tutti voi che instancabilmente avete pregato per noi vogliamo dire: è soprattutto grazie a voi che noi oggi possiamo affermare e, quasi, gridare: c'è davvero una speranza per tutti.

Proprio in questi giorni, quarant'anni fa, si concludevano a Roma i lavori del Concilio ecumenico Vaticano Il. Vorremmo diffondere oggi per le nostre valli il clima di quei giorni, consci che, senza il loro esempio, questo Sinodo diocesano non si sarebbe svolto, così come molti altri sinodi dei quali si e arricchito il cammino della Chiesa cattolica, mentre cresce in noi la speranza di vedere il giorno in cui Dio, attraverso il suo Spirito, farà al mondo il dono immenso della piena unità di tutti i discepoli di Cristo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I Sinodali

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