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Caro
Gesù Bambino,
noi
del Borgo siamo gente semplice e laboriosa. Ci piace tirar dritto per i
nostri lavori, dare una mano a chi ha bisogno, creare luoghi vivibili
per i nostri ragazzi. Non siamo chiacchieroni né pettegoli e se apriamo
bocca è perché c'è motivo. Oggi stiamo tutti bene. La povertà e il
bisogno sono distanti da noi. Per questa ragione ci guardiamo attorno
per rendere più vivibile il nostro borgo. Ti chiedo tre regali, in
questo Natale.
UN
PONTE CHE NON SIA UNA BARRIERA DI CONFINE
Avete
mai provato a passare a piedi il Ponte della Vittoria? E'impegnativo e
rischioso. Ho voluto provare l'esperienza. Ce l’ho fatta. Correndo
rapidamente, aspettando attento lo scattare del semaforo. Certo che uno
di gamba corta e dai riflessi lenti ci passa un bel po' ad aspettare
l'occasione favorevole. Quel ponte è fatto per le macchine. Non è più
fatto per i pedoni. Come sarà con la viabilità del ponte nuovo? Si
penserà ai pedoni? Si dà il caso che due terzi della parrocchia sia di
là del ponte. Si tratta di anziani, di bambini che vanno al catechismo,
di persone che vanno alla messa. Di gente che fa la spesa o va a piedi
in città. Non mi sento di consigliare le mamme di lasciar andare da
soli i propri figli. L'attraversamento è certamente pericoloso. Le
persone anziane che mi dicono la difficoltà a raggiungere San Nicolò
le capisco benissimo. Non parliamo delle signore con la borsa della
spesa, o i genitori con la carrozzina, o in caso di pioggia i pedoni con
l'ombrello aperto. Se ci porti una qualche soluzione farai respirare
molte famiglie. Suggerisci agli amministratori idee. 0 mettili a piedi
una volta, in mezzo al traffico; che provino a valicare la barriera che
trovano ogni giorno piccoli e grandi su quel ponte. Ci aiuteranno ad
unire la parrocchia. Da due tronconi faremo una comunità.
DELLE
SCALINATE E STRADINE PERCORRIBILI
Belluno
è un cantiere sotto osservazione. Qualche pietra antica viene alla luce
sotto le ruspe e parla agli archeologi. Il Borgo rischia di non avere
bisogno di ruspe per saper di vecchio e trasandato. Altro è l'antico,
altro è il trascurato. Il Borgo è un gioiello nel suo complesso. Nel
degrado in cui è lasciato parla ancora il linguaggio della dignità
antica, ma ci accusa per l'abbandono attuale. Un regalo che ti chiediamo
è non solo una scalinata copri-metano, ma una sistemazione degli
edifici che si affacciano sulla riva di San Nicolò, un lavoro serio che
le dia lo splendore delle origini. Le barricate le facevano in tempi di
rivoluzione. Transenne e staccionate sono un buon segno solo se si
lavora dietro. Ti chiediamo da parte dei responsabili un'attenzione al
nostro Borgo, perché riviva la bellezza antica.
UNA
PIAZZA PIENA DI ALLEGRIA
La
vigilia di san Nicolò si son sentiti i campanelli e le voci dei bambini
che accompagnavano il santo. Sono arrivati anche in piazzetta. Han fatto
la loro festa animando i tetri ruderi dirimpettai la chiesa di San
Nicolò, han scampanellato allegramente tra le carrozzerie parcheggiate,
si sono avviati verso il ponte vecchio, riuscendo a passare tra le
macchine parcheggiate con fantasia sempre nuova. E' stato un a boccata
di vita, un richiamo di voci di una volta. Quest'anno sono nati una
ventina di bambini nella nostra parrocchia. Riusciremo a farli trovare
in piazza, incontrarsi davanti alla chiesa, camminare insieme nel borgo?
I genitori han grande potere quando si mettono insieme. Se poi lo fanno
per i figli sono irresistibili. Questo è un regalo che ti chiediamo.
Scendere insieme in piazza, per stare insieme, per fare Borgo.
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