Cogliamo
i messaggi che possono stimolare la nostra speranza. Agli operatori
sanitari: Come il buon Samaritano, ogni credente deve offrire amore a
chi vive nella sofferenza. Non è consentito passare oltre a chi è
provato dalla malattia. Nella giornata di perdono: perdoniamo e
chiediamo perdono. Per le divisioni che sono intervenute tra i
cristiani, per l’uso della violenza nel servizio della verità e per
la diffidenza nei confronti di seguaci di altre religioni.
Confessiamo
la nostra responsabilità di cristiani per i mali d’oggi. Dinanzi
all’ateismo, all’indifferenza religiosa, al secolarismo, al
relativismo etico, alle violazioni al diritto alla vita al disinteresse
verso la povertà di molti paesi.
Ai
lavoratori: di fronte agli squilibri poniamo la gerarchia dei
valori: al primo posto la dignità dell’uomo e della donna che
lavorano, la loro libertà responsabilità e partecipazione.
Ai
carcerati: Prigione dello spirito è il peccato, liberiamoci. La
prigione ha senso se serve a rinnovare l’uomo e prepararlo a
reinserirsi a pieno titolo nella società.
Ai
giovani: siete pellegrini sulle strade del tempo, ma recanti nel
cuore la sete di eternità. Se sarete quello che dovete essere,
metterete fuoco in tutto il mondo. Voi siete le sentinelle del mattino
del nuovo millennio. A voi di crescere nel laboratorio della fede e
trovare risposte alle domande del mondo e del vostro cuore.
Ai
docenti universitari: fate dell’università l’ambiente in cui si
coltiva il sapere, il luogo dove la persona trova progettualità,
sapienza, impulso, al servizio qualificato della società. Alla terza età:
La Chiesa ha bisogno di voi. Apritevi al sostegno degli altri.
Contribuite ad annunciare il Vangelo. Dedicate tempo ed energie alla
preghiera. Voi avete il compito di testimoniare i valori che contano
davvero.
Ai
Vescovi: Il vescovo, successore degli Apostoli è uno per il quale
Cristo è tutto. I vescovi sono chiamati alla nuova evangelizzazione e a
difendere e promuovere l’unità dottrinale dei loro fedeli.
Alle
famiglie: la famiglia è il laboratorio di umanizzazione e di vera
solidarietà. I figli non sono un accessorio di una vita coniugale, non
sono un optional, ma un dono preziosissimo. I figli sono la primavera
della famiglia e della società.
Agli
sportivi: siete chiamati a fare dello sport un’occasione di
incontro e di dialogo al di là di ogni barriera di lingua, razza, di
cultura. Dovete essere uniti e decisi nel contrastare ogni aspetto
deviante che vi si potesse insinuare. E’ necessaria ogni cura per la
salvaguardia del corpo umano da ogni attentato alla sua integrità, da
ogni sfruttamento, da ogni idolatria. Ai parlamentari: amare il prossimo
come se stessi. Come? Vivendo l’impegno politico come servizio. Ciò
esige grande competenza e una moralità a tutta prova nella gestione
disinteressata e trasparente del potere. Occorre riscoprire il senso
della partecipazione del cittadino. Il dialogo resta lo strumento
insostituibile.
Al
Mondo agricolo: il cuore è il primo terreno da
coltivare. Il vostro è lavoro importante e non privo di
disagi e di durezze. E’ segnato dal rischio che incombe sui raccolti
anche per l’incuria dell’uomo. Industrializzazione, inquinamento,
dissesto ecologico, deforestazione. Se il mondo della tecnica più
raffinata non si riconcilia con il linguaggio semplice della natura in
un salutare equilibrio, la vita dell’uomo correrà seri rischi. E come
dimenticare la vergogna della fame nel mondo. Occorre contribuire ad una
cultura di solidarietà.
Alle
forze di polizia: nel cuore dell’uomo non deve mai morire il germe
della speranza. La pace è un fondamentale diritto di ogni uomo. Siate
uomini di pace.
Ai
laici: siate testimoni di Cristo nel nuovo millennio. L’uomo
contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se
ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni. Siete chiamati a
portare la luce del vangelo nei gangli vitali della società.
Siete chiamati ad essere profeti della speranza cristiana.
Ai
disabili: vogliamo sentirci partecipi delle vostre fatiche e degli
inevitabili momenti di sconforto, per illuminarli con la luce della fede
e con la speranza della solidarietà cristiana. La disabilità non è
soltanto bisogno, è anche e soprattutto stimolo e sollecitazione. A
tutti il compito di tutelare la vostra dignità. Oltre i diritti
importanti sono le relazioni umane. Il disabile è una persona che
possiede abilità diverse.
Ai
bancari: la chiesa afferma la priorità del fattore umano sulle
finalità finanziarie e creditizie proprie di ogni istituto bancario.
Esistono forme deviate di credito capaci di mettere a repentaglio
attività imprenditoriali, familiari, e la vita stessa delle persone
cadute in questa perversa spirale. La banca può fare molto in questo
ambito, sostenendo le iniziative serie a favore delle persone in
difficoltà.
Alla
comunità incontro – drogati: drogarsi non è mai una
soluzione. La droga non si combatte con la droga. La droga è spesso la
conseguenza del vuoto interiore. Un itinerario di rinascita umana e
spirituale è la via di uscita dall’abisso della droga.
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