A prima vista non si vede una relazione tra le oche e
la fede, ma a Borgo Piave succede anche questo. Sentite. Tutte le sere
del mese di maggio ( eccetto sabato e domenica) le oche, ormai
simpatiche padrone di questo tratto del Piave, sono state l’attrazione
quotidiana, assieme al “fioretto”, per una ventina di bambini e
mamme, qualche papà e qualche fedele.
I ragazzi, alle 20.15 puntualmente facevano la mini
escursione.
Alle oche non pareva vero di avere tanto pubblico
ed i bambini erano entusiasti di poterle osservare da vicino, di
poter essere a stretto contatto con lo scorrere del fiume, di poter
camminare su quell’abbondanza di sassi… tutti a loro disposizione.
Poi seguiva il fioretto in chiesa. Ogni decina, un gruppo
diverso, vario, di voci uniche. Poi la vita di un santo, con il disegno
ben fatto per il giorno dopo, appeso all’altare. Concludeva il canto
alla Madonna e tanta festa.
Tutto finiva alle 21 circa, sul calar della sera.
E la fede?
Questo “essere riuniti dal cuore di Dio”; questo
ritrovarsi insieme, piccoli e grandi, proprio per incontrarlo, ci fa
sentir bene. Anche se il pensiero vaga liberamente dalle nostre fatiche
alle nostre speranze, prima o poi esso si sofferma nella riflessione e
diventa preghiera.
L’ascoltare la vita della Madonna e dei santi è come
essere seduti intorno al focolare del Paradiso, dove l’esperienza di
nostra madre e dei nostri fratelli più grandi ci scaldano il cuore e ci
incoraggiano a valori che non muoiono.
La Madonna ci segue anche dopo maggio, giorno dopo giorno, e
nel frattempo, noi, piccoli e grandi, cresciamo nella fede.
PiErre
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