Caro
Gesù Bambino.
Anche
noi di Borgo Piave ti aspettiamo per incontrarti, gioire della tua
presenza che ci trasforma.
Osiamo
chiederti alcuni doni.
Partiamo
dai piccoli. Sono loro il più bel dono. Quale presepio più bello
di una mamma che porta in braccio il suo piccolino. In parrocchia ci
sono 20 mamme come Madonne; 20 famiglie come presepi viventi. Tu vieni
in mezzo a noi e ti chiami con il nome dei nostri neonati. Vieni anche
il prossimo anno così ricco di vita e di futuro.
C’è
poi la salute. La apprezziamo quando fa trasloco. E prima? Tutto
dovuto, tutto normale. Imparo sempre più che il dono della salute viene
da Te ed è affidato alla nostra sbadataggine. Ci dai polmoni
d’acciaio e noi giù a fumare veleni. Ci dai fegato da atleta e noi a
massacrarlo di alcool e cibi esplosivi. Ci dai una mente libera e noi a
caccia di inquinamenti di ogni genere. Ma è soprattutto il cuore da
tenere a bada, a non inaridire con il tempo e gelarlo.
Il
lavoro. Grazie del benessere e della tranquillità che ci
offri. Saremo bravi anche noi, ma è meglio che non dimentichiamo il
recente passato. Dietro all’angolo cosa ci sarà? Le notizie del mondo
globalizzato ci impensieriscono.
Porta
un anno di impegno e sudore, di impiego e responsabilità. E’ una
componente importante della salute di tutti.
Gli
anziani restano tra noi. Sempre più le famiglie mantengono il
legame affettivo con i loro cari tenendoli in casa. E’ un vero Natale
per tutti. Spesso Gesù bambino nelle case è l’anziano. Possa essere
amato come il Signore. Colui che ha generato è portato in braccio come
Gesù.
Le
badanti sono numerose. Sono un dono. Danno agli anziani una serenità
nelle loro case, ai figli una certezza di vicinanza e rispetto. Sono
come i re magi, vengono da oriente portando oro, incenso e mirra:
lavoro, fedeltà e sacrificio. Al dono corrisponda giusta accoglienza.
Le
famiglie. Si nasce in famiglia, si diventa persone con i genitori
come docenti continui. In famiglia nasce la vita e cresce l’esperienza
della nostra maturità. Ti chiediamo di fare una revisione della
famiglia, almeno con la stessa cura con cui facciamo la revisione delle
nostre macchine. Revisiona l’orecchio, per ascoltare a fondo e bene e
capire le ragioni dell’altro; purifica l’occhio per vedere tutto,
soprattutto il bene che certamente c’è in ognuno; distendi le
nostre mani, che siano sempre aperte, disponibile con tutti, come il
cuore di chi ama.
La
festa settimanale. La domenica è un tesoro nascosto. Chi cerca
trova. Sono incontri, sono dialoghi, sono collaborazioni, sono scoperte.
E’ un aprire le finestre sulla comunità. Siamo una grande famiglia.
Che possiamo salutarci una volta la settimana. Te lo chiediamo.
Tutto
questo è il contenuto del nostro quadro di vita. Grazie, sei tu
l’artista. Se vuoi anche donarci una cornice per questi tuoi doni:
strade sicure e snelle, edifici curati ed agibili, servizi a misura di
esigenze locali, ti ringraziamo tanto tanto.
il
parroco don
Claudio
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