FORZA, RAGAZZI !

 Stiamo vivendo in un mondo “globalizzato” in cui le distanze sembrano essere ridotte, dove ci si raggiunge presto e con facilità attraverso rapidi viaggi e tramite internet.

Proprio in questi anni di facili comunicazioni e di grandi scambi, l’incomunicabilità sembra essere uno dei mali del nostro tempo.

Con il problema della comunicazione, anche Dio Padre, creatore di ogni cosa, “che era nel mondo e il mondo era stato fatto per mezzo di Lui”, ha dovuto confrontarsi, perché proprio “il suo mondo non l’ha riconosciuto, i suoi non l’hanno accolto”.

Ad un certo punto della storia, circa 2000 anni fa, Dio, per essere più vicino all’uomo, ha reso concreta la parola , “Colui che è la parola è diventato uomo”.

Gesù, perfetta rivelazione del Padre, è l’esempio che dobbiamo seguire per diventare autentici ed efficaci comunicatori del Vangelo.

Gesù è il maestro della comunicazione e, siccome vedeva lontano, sapeva che non erano sufficienti le parole, perciò usava una molteplicità di linguaggi: immagini, similitudini, parabole  tratte dalla vita di ogni giorno sono tra le pagine più belle e affascinanti del Vangelo.

La vita quotidiana diventa, per la gente del tempo, linguaggio strettamente vicino all’esperienza di ciascuno.

Oggi non tutte le immagini di Gesù ci parlano con immediatezza, perché sono cambiate le condizioni storiche, culturali, sociali e, nel contesto attuale, alcune possono apparire lontane.

In un’epoca di cambiamento come la nostra è richiesto dunque un grande lavoro per trovare nuove forme di espressione che siano in sintonia con l’attuale modo di vivere e nello stesso tempo fedeli al messaggio evangelico.

Sicuramente il messaggio cristiano non si colloca in una sfera solo spirituale, separata dall’esistenza, ci invita, invece, “ad appassionarci per tutto ciò che è umano, a vivere di simpatia e di compassione immersi nella vita, nelle circostanze dolci e in quelle amare:  è nel cuore della vita che le tracce del Signore risorto si lasciano riconoscere”. Ed è Gesù di nuovo a darci l’esempio: camminava tra le cose del mondo, frequentava la gente anche quella considerata proibita, rifiutava ogni segregazione, accoglieva i bambini, viveva insomma  pienamente dentro la società del suo tempo.

Daniela

 
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