Con
le serate di diapositive organizzate lo scorso novembre dalla
Parrocchia, che hanno costituito una simpatica esperienza di “mercoledì
culturali” protesi “alla scoperta del bello”, abbiamo proposto una
serie di cinque differenti realtà ambientali, a partire da due angoli
del Bellunese, per passare poi alla Sicilia, alla Romania ed al lontano
Antartide.
Cinque
proiezioni che hanno riguardato, accanto ai relativi territori, aspetti
della cultura, dell’arte ed il prodotto in genere della presenza
umana, in quanto capaci di configurare le tradizioni e la storia di un
popolo.
Abbiamo
dato modo, con l’occasione, di rendere visibili la versatilità e
l’efficacia della diapositiva, un mezzo di ripresa alquanto semplice
ed a tutti accessibile, con cui è possibile pervenire a risultati che
vanno dalla semplice immagine al racconto fotografico, per giungere
ancora al messaggio multimediale, in cui il linguaggio fotografico è
solo una componente della comunicazione che con l’audiovisivo si
intende realizzare.
Un
mezzo dunque, la diapositiva, con cui è possibile coltivare, insieme
alla passione per quanto è oggetto privilegiato della ripresa, la
nostra abilità a trattarla, ad arricchirne il messaggio e magari ad
estenderne ad altri la fruibilità, cosa del tutto normale a Belluno,
che risulta essere sede accreditata di un importante concorso nazionale
del “diaporama”, promosso dal locale C.T.G.
Non
c’è dubbio che l’importante manifestazione or ora richiamata, possa
aver fatto scuola a Belluno, ma è altrettanto vero che le proiezioni
dei “diaporama”, in particolare quelli naturalistici, riempiono
letteralmente le sale in cui essi vengono proposti.
Da
quanto sopra è logico dedurre la particolare e per molti versi scontata
propensione verso un’idea del “bello” che ritengo costituisca una
vera e propria essenza della “bellunesità”.
E’
quella che nasce da un’intima adesione ai motivi della natura, una
natura vissuta e apprezzata come infinita e sublime rappresentazione di
forme e di colori, ma anche nella sua dimensione valoriale, ed in quanto
tale acquisita con la socializzazione e l’esperienza.
Una
natura che diviene perciò componente importante del proprio universo
ideale, da cui si irradiano le molteplici modalità espressivo-creative
come la poesia, la pittura, la fotografia, il documentario
naturalistico.
Ma
una natura che è anche “opera d’arte di Dio” e pertanto maestra
di armonia e di bellezza più di ogni altra espressione “creativa”
che la natura evoca e che alla natura si ispira.
Ed
è così che, nel corso delle nostre serate, l’audiovisivo “Belluno:
i giorni di S. Martino”, che ha avuto la “centralità” dovuta alla
festa del Santo Patrono, ha saputo offrire una suggestiva sintesi dei
motivi della devozione, della natura e dell’arte, che sembrano aver
suscitato nei presenti le emozioni che ne palesano la profonda adesione
ai millenari valori della tradizione e della fede.
Arcangelo
C.
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