“Fino
dai primi secoli della Chiesa, i vescovi unirono i loro sforzi e i loro
intenti per incrementare il bene comune e quello delle singole chiese. A
tale scopo furono istituiti i Sinodi. Ora questo, santo sinodo ecumenico
desidera che la veneranda istituzione dei sinodi e dei concili riprenda
nuovo vigore per provvedere più adeguatamente e più efficacemente
all’incremento della fede e della tutela della disciplina nelle varie
chiese secondo le mutate circostanze dei tempi”.
Così
si espresse il Vaticano 2° nel Decreto sull’ufficio pastorale dei
Vescovi e benchè il concilio nella fase antipreparatoria avesse
ricevuto un semplice cenno in proposito, ampia fu l’accoglienza presso
la chiesa italiana, desiderosa di esperienza di comunione.
Benedetto
14°, “facile princeps” in materia sinodale, si stizziva ai suoi
tempi, con chi non capiva l’utilità del Sinodo: a provarla - diceva -
basterebbe il comando che ne fa il Tridentino (concilio di
Trento-1545-1563).
Da
quell’epoca vari furono i sinodi che si tennero nelle diocesi di
Belluno e di Feltre.
ECCLESIAE
FELTRENSIS:
1585
EP. JACOBUS ROVELLI
1669
EP. BARTHOLOMAEUS GERA
1727
EP. PETRUS M. TREVISANO SUAREZ
1760
EP. ANDREA MINUCCI
1861
EP. JOANNES RENIER
ECCLESIAE
BELLUNENSIS:
1599
EP. ALOYSIUS LOLLINO
1608
EP. ALOYSIUS LOLLINO
1629
EP. JOANNES DOLFIN
1639
EP. J. THOMAS MALLONI
1655
EP. JULIUS BERLENDIS
1667
EP. JULIUS BERLENDIS
1678
EP. JULIUS BERLENDIS
1703
EP. JOANNES J. BEMBO
1739
EP. DOMINICUS CONDULMER
1750
EP. JACOBUS COSTA
1861
EP. JANNES RENIER
ELLCESIARUM
BELLUN. ET FELTREN. AEQUE PRINCIPALITER UNITARUM
1947
EP. HIERONIMUS B. BORTIGNON
Come
facilmente si evince l’ultimo sinodo si tenne nella nostra diocesi 55
anni or sono. Era allora Vescovo il cappuccino fra Girolamo Bordignon e
la nostra terra era reduce dagli orrori della 2° guerra mondiale.
Così
nei giorni 28-29-30 ottobre del 1947 si tenne il sinodo nel Duomo di
Belluno, con la benedizione apostolica firmata “tibi addictissimum
J.B. MONTINI, subst”.
Anche
allora l’apertura del Sinodo coinvolse la cittadinanza con una solenne
Messa ma poi la voce stentorea di un sacerdote pronunciò l’EXTRA
OMNES (fuori tutti) ed il sinodo fu cosa esclusiva della chiesa.
E’
vero peraltro che il vescovo Bordignon negli atti presinodali ebbe a
spiegare ai fedeli l’utilità del sinodo ed i suoi aspetti giuridico -
liturgico - ascetico ed ai sacerdoti riuniti disse: “voi siete i miei
occhi e le mie orecchie; quello che io non posso vedere ed udire nelle
mie peregrinazioni in diocesi, lo vedete ed udite voi”.
Ricordò
anche che “scopo del Sinodo è anche che il Vescovo e i sacerdoti si
raccolgano attorno al Signore per farsi riscaldare il cuore e irradiare
lo spirito dal Suo amore; altrimenti è difficile che, tornando al loro
posto di lavoro, facciano sentire ai popoli i benefici del Sinodo”.
Dopo
la chiusura del Sinodo il vescovo inviò una lettera ai fedeli ed al
clero chiamando “dolce” il convegno, ed assicurando tutti della Sua
preghiera “per tutte le anime affidate alla nostra responsabilità
pastorale e per tutte le necessità della chiesa”.
Rese
pubblici infine i risultati sinodali:
-
Agli
uomini anelanti ad una migliore giustizia sociale vogliamo con
l’insegnamento e con l’opera portare quest’aspetto della
rivelazione del Cristo
-
Le
miserie fisiche e morali del nostro popolo ci spingeranno alle opere
di beneficenza
-
Il
disorientamento d’idee ci farà sentire l’imperativo di
applicarci di più all’apostolato intellettuale
-
L’immortalità
che trionfa in ogni campo e corrompe i costumi retti e dissacra la
famiglia non ci lascerà indifferenti sul problema
-
L’indifferenza
religiosa ci spronerà ad essere zelanti ed inventivi nella ricerca
di mezzi efficaci per portare a Dio le anime mediante la preghiera
ed i sacramenti
-
La
scarsità numerica del clero ci metterà come in una santa
trepidazione e ci infonderà zelo e fiducia per riuscire nel
vitale problema delle vocazioni.
Questo
ardentemente desideriamo; che il sinodo infondendo un forte impulso di
vita, sia come un inno intonato alla gloria di Cristo Gesù.
Benedico
tutti con affetto paterno
Fra Girolamo Vescovo
Belluno,
Festa di S. Carlo 1947
I
problemi di mezzo secolo fa sembrano estremamente attuali.
Sta
al popolo di Dio camminare verso la Verità.
|