Il
dono più grande che si può fare ad una persona è una parola. Se poi
è la parola è buona il regalo è maggiore. Se poi è una vera
benedizione non c’è niente oltre. Sono proprio convinto di questo.
Si
pone la benedizione appena dopo la Pasqua. Chiaro il significato. E’
Gesù stesso che passa. Ha la voce del parroco. Forse qualcuno lo
prenderà per il postino, o l’inviato del comune. Dura poco
l’equivoco. Il parroco porta la parola di un altro, oltre che la sua.
Ogni incontro è grazia.
Incominceremo
le benedizioni la settimana dopo Pasqua.
Incominceremo
da Col Cavalier, Sanfor, Miari, Anconetta, Monte Grappa e poi di qua del
Ponte.
Porterò
un libretto ove troverete la benedizione che faremo e tante altre belle
cose per una famiglia che prega.
Chiedo
di preparare su una tovaglia
-
il
Crocefisso,
-
una
candela,
-
un
bicchiere d’acqua,
-
l’ulivo.
Siamo
già abituati.
Sono
simboli che ci indicano il dono che impetriamo: la forza nella prova, la
fede, la purezza di spirito, la pace.
Quest’anno
le offerte che vorrete dare andranno tutte per i lavori della Chiesa.
La
Chiesa ora è bella ed accogliente. Si prega meglio. E questo anche
grazie a voi.
Buona
benedizione. Buona Pasqua.
il
parroco don
Claudio
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