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        simbolo più espressivo e suggestivo della grande veglia del Sabato
        Santo è certamente il Cero
        pasquale: il rito dell’accensione del cero con il fuoco nuovo
        introduce l’ingresso dei fedeli nella chiesa buia, e precede il canto
        dell’”Exultet”, il solenne canto di vittoria del Cristo sulla
        morte.
        
         Il
        Cero pasquale originariamente serviva da lucerna durante la veglia
        notturna dei fedeli radunati nella notte più santa dell’anno. Ma la
        sua utilità pratica, rischiarare chiese buie, si arricchì molto presto
        del simbolismo insito nelle candele. La luce, infatti, fu vissuta come
        prezioso dono di Dio già dagli uomini dell’antichità. Così la
        sentirono i figli del Popolo d’Israele e in seguito i cristiani.
        
         Proprio
        essi videro in maniera quanto mai spontanea nella luce della candela
        un’immagine di Cristo; Lui è la luce del modo; Lui accende nel cuore
        dei fedeli il desiderio della luce inestinguibile!
        
         Già
        alcuni simboli esteriori, incisi sul Cero pasquale, manifestano la
        dignità e il significato del Cero. Si tratta del segno della croce,
        delle lettere greche alfa e omega, del numero dell’anno iscritto fra i
        bracci della croce e infine dell’inserimento di cinque grani
        d’incenso a forma di croce. Tutti questi segni sono riferiti
        direttamente a Cristo Signore, come recita la preghiera; “Il Cristo
        ieri e oggi – principio e fine – alfa e omega – a Lui appartengono
        il tempo ed i secoli – a Lui la gloria e il potere – per tutti i
        secoli in eterno.”
        
         “Cristo,
        luce del mondo!” proclama il diacono ai fedeli che entrano dietro di
        lui nella chiesa buia e seguono il Cero pasquale acceso. La luce, nella
        chiesa oscura, dice più di molte parole.
        
         Al
        simbolo della luce è strettamente legato un secondo significato del
        Cero: esso, risplendendo, si fonde. Consuma la propria forza a beneficio
        di altri: è segno della dedizione di Cristo al Padre. E poiché i
        cristiani non dispongono di altro sacrificio al di fuori di quello del
        Signore, il meraviglioso Cero pasquale divenne per essi il segno del
        sacrificio, il simbolo dello stesso Cristo.
        
         Il
        Cero, collocato accanto all’ambone della Parola, rimarrà acceso per
        tutte le sette settimane del tempo pasquale, fino alla sera della
        Domenica di Pentecoste.
        
         Si
        accende poi in occasione del battesimo e delle esequie, al principio e
        alla fine della vita: il cristiano partecipa alla luce di Cristo lungo
        tutto il suo cammino terreno, come garanzia della sua definitiva
        incorporazione alla Luce della vita eterna.  
        
        
          Daniela
        DP
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