PRIMA COMUNIONE

Recita un noto vocabolario della lingua italiana: Comunione: Sacramento dell'Eucaristia in quanto partecipazione reale al banchetto sacrificale in cui il fedele riceve, sotto le apparenze esterne del pane, il corpo ed il sangue di Cristo. Non meno pomposa è la definizione data per la Confessione: La confessione dei propri peccati è l'esposizione degli stessi al un sacerdote per averne l'assoluzione sacramentale. Qui finisce.

Certo non ci è sembrata tale a noi genitori in occasione del primo passo verso la comunione che si è tenuto il 8 marzo, in occasione della confessione. Non ci è parso un atto burocratico tanto meno di estrema contrizione nè di supplizio. I nostri bambini erano entusiasti ed affascinati da questa nuova esperienza; alcuni hanno riferito di essersi sentiti più leggeri al termine di tale sacramento. Tutti i bambini, nessuno escluso, conservavano dentro di sè, senza per altro nasconderlo, una grande emozione; ma nello stesso tempo sembravano essere sottoposti ad una energica spinta che li invogliava a superare tale difficoltà emotiva.

Non meno sentito è stato il momento della scelta delle tuniche bianche. Bambine e bambini hanno diligentemente atteso il proprio turno per la prova e misura di quello strano abito, poco consueto, molto appariscente, ma pieno di significati e ricordi: forse qualcuno di loro ha pensato: “chi sa chi già indossato questa tunica; quanti anni avrà; cosa farà; dove abiterà; avrà avuto il mio stesso entusiasmo?.”

Don Claudio è molto carino con questi bambini. Imposta un cammino semplice ed accattivante, che i bambini percorrono con semplicità tipico della loro età: un esempio è la confessione dei propri peccati: quanto arduo è spiegare i dieci comandamenti, specialmente nei punti in cui un bambino di 8 o 9 anni non può ritrovarsi: in fin dei conti tali comandamenti valgono per qualunque età, ma risulta evidente che la loro applicabilità (se così ci si può esprimere) dipende da essa. Quanto impegno hanno profuso i nostri figli nel cercare il peccato commesso in casa, chiesa, scuola. Forse più di uno ha ammesso di non averne tre da raccontare a Don Claudio. Forse abbiamo riso di tenerezza, ma poi ci siamo accorti di quanto era serio il loro impegno.

I genitori si saranno anche accorti che, forse per la prima volta, i loro figli dovevano fare delle scelte in completo segreto: infatti la promessa e l'elencazione dei peccati da confessare, dovevano restare completamente segreti! Come farsi quindi aiutare dai propri genitori?

Mamme e papà sono in trepida attesa: è un momento particolare della vita del proprio figlio; forse una semplice tappa obbligatoria; forse un momento sentito più profondamente. Certo, le abitudini ci spingono ad abbinare, a tali momenti, banchetti e feste; ed ecco quindi la rincorsa al ristorante, magari cercando quello non molto caro, ma comunque accogliente e con una buona cucina: questa è forse l'attesa dei parenti ed amici. Ma non bisogna dimenticarsi che è anche una festa, e quindi la festa deve essere fatta.

11 maggio. Tappa d'arrivo. Alcuni bambini si saranno chiesti se poi la comunione continuerà; se dovranno ancora confessarsi. Cosa cambierà dopo l'11 maggio.

Siamo ancora convinti che la comunione e la confessione è ben descritta dal nostro famoso vocabolario? Io credo che la migliore definizione sia quella che, vivendo tali magnifici momenti, è visibile nei visi dei nostri figli.

Alessandra

      indietro indice bollettino aprile 2003