GUARDIAMO AVANTI

I bambini, prima speranza.

Sono il nostro futuro.

Siamo in crescita e la comunità rimane giovane. Ad oggi ci sono stati 14 battesimi.

Abbiamo visto in questo mese la festa del fioretto, autentica festa.

C’era l’orchestra, una decina di chitarristi pieni di estro e di brio. C’era don Bosco, con una vita strepitosa ed affascinante. C’erano le mamme, attente e felici e anche oranti. C’erano i giochi della sera, tra rondini svolazzanti e stelle luccicanti. Un bel mese di maggio, davvero.

E poi la conclusione del catechismo, con un anno di lavoro. Le catechiste sospirano il meritato riposo, perché i ragazzi al catechismo trovano compensazione affettiva, psicologica e nervosa. Buon servizio, tra una parabola e l’altra. Attendiamo l’anno prossimo.

Le famiglie, seconda speranza.

Ci sono matrimoni. Bella notizia. Una comunità vive per i figli e dell’amore dei genitori. Sappiamo quanti problemi pesano sulle famiglie. Cercheremo di portarli insieme, di trovare motivi di sostegno. La rottura di una famiglia è sconfitta di tutti. Non abbiamo bisogno di consigli, ma di fatti. Un borgo bello fa la famiglia più contenta. Un borgo simpatico, con gente che si saluta, fa le famiglie più gioiose. Un borgo che va a messa, o che stima la chiesa come luogo di crescita globale, è una famiglia che ha i fari che penetrano tutte le notti. Ogni problema ha soluzione se si ama davvero.

Due richieste

La conceria, Finalmente si muove. Il Borgo potrebbe raddoppiare. O tornare come una volta, con le dovute modernità.

Ci vorrà del tempo, due o tre anni, ma siamo partiti. All’interno del bollettino ci sono notizie che possono aiutare la nostra immaginazione. Forse con i disegni davanti e le linee guida presentate dal progettista, che ringraziamo, le nostre ipotesi si orienteranno su un terreno più sicuro.

Alla conceria noi vorremmo chiedere di ravvivare il Borgo, animarlo, colorarlo di vita e attività. Siamo certi che questa è la prima intenzione. Dove si sta bene si vende meglio. Dove si vive bene si desidera venire.

Due cose chiediamo:

  1. uno spazio per i giovani. Una sala per un oratorio, un ritrovo per il Borgo. Questa richiesta è fatta al Comune, che ha 530 mq di sala a sua disposizione. E’ possibile utilizzare una parte per la parrocchia? Se si cura la gioventù si cura il futuro.

  2. parcheggi pubblici. Quelli previsti dal progetto della conceria sono destinati principalmente ai 44 appartamenti di nuova realizzazione e alla quindicina di centri direzionali. E’ certamente possibile prevedere nell’ampia area adiacente la conceria, uno spazio di parcheggio pubblico. Solo con la definizione di quell’area ed un congruo spazio di servizio pubblico il Borgo può dirsi rinnovato. Così i parrocchiani potranno arrivare anche in chiesa.

Buone vacanze. Buon avvenire al Borgo.

il parroco don Claudio

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