Era l'anno milleduecentoventitre quando Francesco, il poverello d'Assisi preparò, a Greccio, il primo presepe, traendo l'ispirazione dalle rappresentazioni liturgiche della notte di Natale. Bisognava, in qualche modo, rendere tangibile il meraviglioso evento perché la gente potesse ben comprendere, il grande dono di Dio che si fa bambino per stare con noi, per vivere come tuffi noi. Il luogo adatto non poteva essere una ricca dimora, ma sul monte, nei boschi, tra veri pastori, tra la gente umile, di cuore, come poveri e semplici ma pronti all'annuncio furono i pastori che, a Betlemme, per primi accorsero alla stalla per vedere ed amare Gesù e dividere con lui quello che avevano: latte, cacio, un pane che ancora profumava di brace, una pelle di agnello per riscaldare il neonato, doni semplici che volevano esprimere vicinanza e solidarietà. L’animazione del presepe venne poi continuata dai frati francescani e ben presto, nei monasteri, nelle chiese si allestirono presepi sempre più ricchi, con materiali a volte preziosi, con statue modellate da veri artisti, ma il presepio più bello è quello che si fa in casa propria, con la collaborazione dei famigliari, per la gioia di grandi e piccini. Non occorre molto, bastano poche statuine: il piccolo Gesù, la Sua Mamma, San Giuseppe e in mano una candela da accendere la sera della vigilia per un canto, una preghiera e pensieri di commossa attesa di Gesù, luce del mondo. Se il Bambino e Maria sono i protagonisti dei presepe, noi non possiamo dimenticare San Giuseppe che accolse ed amò il Figlio di Dio come figlio proprio. Procurò che avesse il necessario e che crescesse buono ed istruito. San Giuseppe è il santo dell'accoglienza, dell'accettazione dell'altro e ci insegna a ricevere il Messia con cuore aperto, con disponibilità, pensando a chi ha poco o niente, a chi vive in solitudine, a chi è ammalato. I personaggi del presepe ci invitano ad amare Gesù nel prossimo, a dare in modo concreto per vedere fiorire un sorriso in un volto triste, perché Natale sia gioia per tutti. Prepariamo il presepe in ciascuno di noi perché il Signore che viene trovi un fratello che lo accoglie con spontaneità, con amore, con animo pacificato e libero. |
|||
|
|
|
Giovanna C. |
|
|
|