GLI IMMIGRATI E GESU’ BAMBINO

Quella notte Gesù si trovò straniero in casa sua. Per lui non c’era posto. Poi il posto si è trovato, da povero, da quasi straniero, poco alla volta.

Gesù è come gli immigrati che arrivano in mezzo a noi. Non c’è posto per loro, troppo occupati noi, pieni di impegni e così le nostre case molto occupate. Anche loro, poco alla volta, gradualmente si trovano uno spazio, piccolo e umile e vivono con noi.

Oggi Betlemme è anche qui, tra noi, con tanta gente venuta da lontano.

Quanti venuti da lontano vivono a Borgo Piave? Più di 70 persone. Il 4,5% della popolazione.

Sono albanesi, brasiliani, camerunesi, filippini, ganesi, iraniani, moldavi, nigeriani, pakistani, romeni, russi, ucraini.

Una bella varietà di colori, culture, lingue.

Una ricchezza di umanità. Sono il nostro Gesù Bambino.

Come accoglieremo il nostro Gesù Bambino?

Il ruolo più importante lo ha il vicinato. E’ il saluto cordiale, la disponibilità al servizio, le piccole attenzioni che facilitano la vita, le indicazioni di opportunità. Vale più un saluto amico di un tesoro. Un amico è un vero tesoro.

Poi c’è il posto di lavoro o di scuola. Qui l’incontro è fatto di pazienza e comprensione. Dare tempo perché cresca la lingua, la pratica delle abitudini, è vera accoglienza. Bisogna chiederci come saremmo al loro posto in paesi lontani. Se in un futuro prossimo dovessimo traslocare in Cina, o in Africa! Che faccia davanti a monosillabi incomprensibili, menù strani,  pagode profumate e saluti ricercati!  E’ un ottimo allenamento di accoglienza immaginare il bellunese impiantato ad oriente o nel sud del mondo.

I nostri amici immigrati sono proprio bravi nel parlare la nostra lingua, in breve tempo; adeguarsi alla vita e al lavoro; intraprendere la strada della dignità della persona e della loro famiglia. E’ una lezione per tutti.

E poi c’è la parrocchia. Nessun proselitismo, ma neanche mimetismo. Siamo noi, con la nostra chiesa, le nostre preghiere, il nostro vangelo e i nostri peccati. Il vangelo è gioia di vivere e amore del prossimo. Vale tutte le prediche. E poi possiamo conoscere le loro tradizioni e religioni. Il Gesù Bambino ha tanti volti, tante lingue, tante religioni. Lui è il volto di Dio.

Ci sono gli organi statali, con le loro leggi e le loro strade di immissione nel mondo legale. Qui anche si possono erigere mura di parole difficili e di leggi sacrosante. Che grazia un funzionario che vada dentro le paure e le giuste attese, con parole e sostegno professionale. La più grande carità è quella sul posto di lavoro, facendo bene il lavoro per gli altri.

Infine c’è un’atmosfera culturale che ragiona e vede il domani. Troppa intolleranza e disinformazione creano ostilità e pregiudizio. Gesù ha salvato il mondo. I nuovi Gesù hanno la stssa missione. La forza di Dio si manifesta nei deboli e negli ultimi.

Caro Gesù Bambino, dai molti colori, dai diversi accenti, dai sorrisi del cielo di provenienza, ti chiediamo di riconoscerti e accoglierti con amicizia. Qualcuno in alto canta contento: Gloria in excelsis Deo et in terra pax.                    

 

 

 

 

 

 

 

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