I FIDEI DONUM

Il clima che si respirava nell’ultima assemblea missionaria del 19 ottobre era di una bella festa in famiglia. Erano presenti 14 sacerdoti “Fidei Donum” rientrati dalle loro terre di missione per fare insieme al nostro vescovo Vincenzo un bilancio di quest’esperienza partita 35 anni fa.

L’impegno missionario della chiesa e di ognuno di noi nasce dalla parola di Gesù: “non siete voi che avete scelto Me, ma sono Io che ho scelto voi e vi ho costituito perché andiate”.

Da queste parole nasce la responsabilità di chi è stato scelto a condividere l’amore gratuito che ha ricevuto da Dio con ogni persona, ogni fratello, vicino e lontano.

L’impegno primo di ogni comunità cristiana è di essere “Buona novella” con il suo stile di vita.

I “Fidei donum” sono sacerdoti diocesani, che,  accogliendo l’invito di Gesù, scelgono di prestare servizio in altre chiese sorelle sparse nel mondo. Si crea così un legame che arricchisce non solo la comunità che li accoglie ma anche la chiesa da cui prevengono e dove rientreranno.

Questi sacerdoti che danno la loro disponibilità alla “Missione ad Gentes” non lo fanno a titolo personale, ma sono espressione dell’impegno di tutta la comunità, che quindi li deve accompagnare e sostenere in questo cammino, aprendosi ad un’esperienza di scambio che ci arricchisce reciprocamente.

Molto importanti sono state le riflessioni di Meo Elisa, direttore della rivista “Missione Oggi” su come rilanciare l’impegno missionario nelle nostre parrocchie.

Il primo impegno delle persone che sono sensibili ad un cammino missionario è di condividere “la passione che Dio ha per ogni uomo”. Amare una persona è rivelargli quanto Lui sia prezioso, sia importante e che anche lui ha un posto nella chiesa.

L’essere cristiani non è dunque un fatto privatistico, la parrocchia non deve avere confini così come il progetto di Dio non ha confini ma si rivolge a tutte le presone del mondo a fa riconoscere il valore del Vangelo di questa parola di speranza che è per tutti e nessuno esclude.

Un gruppo che vuole essere veramente missionario ha la responsabilità di vivere in prima persona l’impegno di aprirsi al mondo vicino e lontano, che vuol dire conoscenza ed aiuti  concreti alle situazioni di sofferenza e di aiuto e di disagio che si presentano intorno a noi, per poi allargare lo sguardo sul mondo intero.

Per realizzare questo cammino è indispensabile la preghiera, che ci aiuti a saper guardare lontano, ma anche vicino, intorno a noi. Ai missionari è affidato il compito dell’evangelizzazione del “Mondo lontano”,  ma nella nostra realtà è compito nostro.

Ciascuno deve dare il suo contributo cominciano magari col ritrovarsi insieme nel nostro gruppo missionario parrocchiale per continuare una riflessione ed un cammino insieme.

 

 

 

 

Giovanna Teza

 

 

 

indietro indice bollettino dicembre 2003