Problemi del Borgo

4-1  RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA E RIVITALIZZAZIONE SOCIALE DI BORGO PIAVE.

Ora cambiamo ancora sezione e passiamo ai Servizi Pubblici, Sociali e Culturali. Qui purtroppo nel nostro Quartiere non si cava un ragno dal buco, perché non vi sono sale attrezzate o circoli esistenti, ma solamente case che servono da dormitorio. Pochi i negozi e pressoché inesistenti sale attrezzate per attivare iniziative culturali.

La scheda: Descrizione argomento: Nel piano particolareggiato dell’area delle ex concerie di Borgo Piave sono prescritte destinazioni per attività collettive per una superficie non inferiore a mq. 600. Per la rivitalizzazione del Borgo può essere rilevante la promozione in loco di manifestazioni culturali e ricreative basandosi su adeguati spazi e contenitori in grado di costituire un polo di aggregazione sociale, da tempo mancante nel borgo.

La proposta dell’intervento che sollecita il Comitato: In vista della realizzazione del piano è doveroso, sentite le esigenze in loco, proporre i seguenti elementi:

- Creazione di un polo di aggregazione sociale e culturale capace di attrarre la cittadinanza, spostando un po’ più a sud il baricentro della vita cittadina, anche per la rivitalizzazione di via Mezzaterra;

-  Attivazione di iniziative in grado di porre il Borgo come punto nodale in stretta relazione con le aree contermini a Borgo Piave (Parco Fluviale dell’Ardo) ed a Lambioi e area golenale alla sinistra del Piave (Parco Fluviale del Piave);

- Creazione di spazi di ritrovo per la comunità locale;

- Recupero del rapporto, sia in termini fisici che storici, della città e del Borgo con l’acqua (Piave e Ardo) quale fattore primario della nascita, dello sviluppo economico e delle radici culturali bellunesi.

- Creare un contenitore pubblico di adeguate dimensioni (100 – 150 posti) per conferenze e riunioni di un certo livello;

- Rendere disponibile una stanza accogliente per riunioni periodiche o saltuarie (20/30 posti) soprattutto a beneficio di realtà associative del Borgo (sodalizi, comitati popolari, ecc.);

- Creare uno spazio culturale che garantisca una frequentazione non solo occasionale (es:Biblioteca dei Ragazzi) e, se possibile, anche uno spazio museale riferito ad attività storicamente legate ai corsi d’acqua (fucine per spade, zattere, molini,ecc.);

- Promuovere un museo diffuso che attivi percorsi e collegamenti con le varie realtà contermini di carattere sia storico/etnografico (molino e folli di Borgo Piave – la roggia – il Busighel) che naturalistico (vegetazione, fauna e litologia lungo i corsi d’acqua);

- Agevolare al massimo l’accesso ai corsi d’acqua soprattutto addolcendo la barriera costituita dall’argine fluviale del Piave attivando, inoltre, percorsi pedonali il più possibile estesi;

- Mettere tempestivamente questo Comitato in condizioni tali (conoscenza progetti, atti ed idee varie) da poter esprimere un proprio parere, per un più largo consenso possibile, sulle scelte da operare.

 

4.2  FERMATA AUTOBUS A COL CAVALIER.

Penultima scheda portata all’evidenza del Sindaco di Belluno e che in parte, ma solo in parte, è stata presa in considerazione. Sono usciti anche alcuni articoli sui quotidiani locali, Gazzettino e Corriere della Alpi, senza purtroppo dare risalto alla proposta effettuata dal nostro Comitato, come se fosse un intervento normale. Invece, a monte di quell’intervento vi erano state giornate perse da parte dei componenti il Comitato, per far capire all’assessore di allora quali fossero realmente i pericoli della popolazione di Col Cavalier, che doveva affrontare i rischi del camminamento sulla strada che collega Castion con il nostro borgo.

Dopo diversi incontri e con alcune passeggiate sul posto, il Comune, finalmente, dava mandato alla Comunità Montana Bellunese di verificare la fattibilità e di produrre il progetto. Veniva fatto allora un lavoro, che non era e non è completo, avendo dato solo la priorità alla discesa verso Belluno e non al ritorno verso casa degli abitanti del Col Cavalier. Dovete permettermi una parentesi un po’ polemica. Nei primi incontri, l’assessore ci comunicava anche che non era possibile allestire delle fermate in salita ed in discesa, perché non vi erano della piazzole al di fuori della sede stradale, adducendo come “scusa” il divieto della motorizzazione di permettere la creazione di nuove fermate senza piazzola. Poi, successivamente veniva dato l’avvio allo sbancamento interno del colle. Successivamente però anche in altre zone della città (vedi ad esempio Via Mameli, via Lungardo nella curva antistante a Biz) hanno costruito delle fermate per l’autobus perfettamente in mezzo alla strada, senza rientro con piazzola, addirittura davanti la Questura in via Volontari della libertà, è stata cancellata la piazzola e la fermata è stata spostata in mezzo alla corsia. Allora viene spontanea la polemica sul poco peso politico che ha il nostro quartiere. Tornando alla nostra scheda, noi a suo tempo scrivevamo così: “Il villaggio di Col Cavalier ha un unico sbocco stradale per il raggiungimento di qualsiasi direzione. Il collegamento avviene tramite la strada provinciale che da Belluno porta a Castion e viceversa. Essa non presenta ne marciapiede, ne tantomeno una fermata del servizio pubblico su entrambe le direzioni di marcia. Coloro che, abitando lungo via Col Cavalier, volessero usare il mezzo   pubblico, sarebbero costretti a recarsi alla fermata del distributore AGIP di via Monte Grappa.

E',  quindi, sentita l'esigenza di una piazzola di fermata all'altezza dello spiazzo che porta al villaggio Col Cavalier con relativo marciapiede di servizio

La successiva proposta era di allargare verso monte la curva dove è posto l’ingresso della strada che sale verso il villaggio, cosicché si possono realizzare in entrambe le direzioni di marcia, due piazzole per il servizio pubblico e conseguentemente la realizzazione di una nuova fermata lungo il percorso della linea J da e per la città”.                                                                                                                                  

 

prima

dopo

4.3  RIFIUTI SOLIDI URBANI E RACCOLTA DIFFERENZIATA.

Ultimo, ma non per ordine di importanza, è il problema dei rifiuti. Descrizione dell’argomento: Il problema  dello  smaltimento  dei rifiuti  coinvolge ormai tutti i livelli della nostra società ed è tale da costituire una vera e propria emergenza. Tra le soluzioni più intelligenti che attualmente vengono proposte per un migliore smaltimento dei rifiuti solidi urbani vi è la raccolta differenziata. Per la riuscita di questa operazione ci vuole che entrambe le parti, l’Amministrazione da una parte e il cittadino dall'altra, concorrano. La prima deve impegnarsi "a istruire" il cittadino sul cosa deve fare ed a organizzare la raccolta nel massimo della sua efficienza. Il cittadino, dal canto suo, deve acquisire una nuova mentalità e una nuova cultura, a vantaggio proprio e, soprattutto, nei confronti dell'ambiente.

La proposta: A tal fine si richiede una maggiore intensificazione della distribuzione dei cassonetti. Facciamo riferimento al quartiere di Borgo Piave dove risulta essere carente e insufficiente il servizio di  raccolta differenziata . In via Monte Grappa, invece, proponiamo che venga installato un cassonetto per la raccolta di medicinali scaduti. Inoltre, come descritto in premessa, vorremmo richiamare sia il cittadino che l’amministrazione comunale ad una gestione delle postazioni di raccolta in maniera più ordinata e disciplinata sotto l’aspetto ambientale. Si rileva, infatti, attorno ai contenitori di raccolta, una sporcizia disgustosa dovuta a volte alla maleducazione dei cittadini, a volte all’incuria delle strutture preposte alla pulizia. Non ultimo il caso della raccolta in fondo a  Via Monte Grappa, che si trova accanto alla fermata dell’autobus i cui utenti cominciano a rinunciare al servizio pur di non sostare nelle vicinanze di una postazione di raccolta così sgradevole. 

Franco

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