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		 Il libro “Numeri” della Bibbia è un  
		completamento del libro “Esodo” sia sotto il profilo del succedersi 
		degli avvenimenti  che per quel che riguarda la complessa normativa 
		regolante la vita degli Israeliti. 
		Di fronte alle difficoltà ed alla fragilità 
		della propria natura, l’uomo ha bisogno di norme che diano misura alle 
		proprie azioni. 
		Diversamente non riesce ad organizzarsi in 
		società civile e rischia di soccombere. 
		Sotto il profilo degli avvenimenti, il 
		libro dei ‘Numeri’  evidenzia un censimento. Un popolo deve organizzarsi 
		e conoscere le proprie potenzialità per poter rapportarsi con gli altri. 
		Si ha la sensazione che il  popolo di 
		Israele abbia cominciato a formarsi concretamente alle pendici del monte 
		Sinai. 
		Per quel che riguarda le leggi, il libro 
		evidenzia come esse siano state ispirate a Mosè da Dio per formare una 
		comunità unita  e santa che vive secondo la sua volontà. 
		Dio, però, non si limita ad ispirare le 
		leggi ma assiste il popolo,  pur ribelle ed ostinato, con le sue  
		premure. 
		La sua azione, peraltro, non risparmia 
		all’uomo prove ed umiliazioni: gli israeliti, infatti, vincono solo 
		quando agiscono in Suo nome  e secondo i suoi voleri. 
		Diversamente, anche quelli che possono 
		apparire dei successi,  alla lunga si rivelano essere  solo  illusioni. 
		I quarant’anni del Sinai appaiono come un 
		distillato della storia umana: il percorso per raggiungere la terra 
		promessa poteva essere brevissimo. 
		L’infedeltà, la superbia, l’orgoglio 
		dell’umanità nonché la propria incapacità di mettersi in sintonia con 
		Dio, allungano all’infinito la strada da percorrere. 
		
		                                                                                               
		Pia |