Il nostro progresso non presume di essere
arrivati, ma nel tendere continuamente alla meta. Lo diceva san Bernardo,
conoscitore di cime, di chiare valli e di umanità.
La prima cima si chiama CP.
Ha una ventina di pilastri, sotto ghiaioni e
prati. La ricostruiremo con la scheda allegata. Venti consiglieri e 1500
elettori.
Il Consiglio pastorale è cuore, anima, mani
e braccia del nostro popolo del Borgo. Vede, partecipa, chiede consigli,
soffre fino a trovare soluzioni pratiche per le situazioni importanti.
Anche da noi ci sono i poveri: ecco la caritas; da noi c’è sete di parole vere sulla vita,
sul mondo, sul futuro: ecco la catechesi dei piccoli, dei giovani e
degli adulti; abbiamo una sete profonda di incontro con Dio, con noi
stessi e con il prossimo: nella liturgia sperimentiamo il mistero,
tocchiamo l’invisibile, siamo inviati nel mondo.
La seconda cima si chiama Sinodo.
Noi siamo in cordata con tutta la diocesi.
Siamo all’anno dell’attacco finale alla cima: agire. Insieme siamo
chiamati a scrivere la via che ci attende, fissare le mete prossime,
ispirati da quelle ultime. I sinodi del passato producevano un libro di
leggi e di norme, una descrizione delle vie per arrivare in cima. Questo
proporrà una dieta giusta per partire ogni giorno con il giusto passo.
La terza cima si chiama Domenica.
E’ la cima la più bella, la più panoramica,
la più festosa. La messa di domenica è cima e cammino, è partenza
continua ed ebbrezza della vetta, è incontro di compagni di ventura e
famiglia intorno al grande amico.
La messa della domenica ha queste tre
grandi finestre.
La prima su Dio, che ci parla
veramente con la sua parola, ci incontra con il suo corpo, ci guarisce
con il suo accoglierci. Usciamo da depressioni ed esaurimenti di ogni
genere.
La seconda su noi, in cordata verso
il domani. Se ci incontriamo ci conosciamo , ci salutiamo, ci aiutiamo,
formiamo famiglia, cambiamo noi e il mondo. Superiamo la solitudine che
ci attanaglia, conosciamo i vicini di casa.
La terza finestra sul panorama di
questo mondo. Ite, missa est. Andate. A voi il volante. “A voi laici
spetta di testimoniare la fede mediante le virtù che vi sono specifiche:
la fedeltà e la tenerezza in famiglia, la competenza nel lavoro, la
tenacia nel servire il bene comune, la solidarietà nelle relazioni
sociali, la creatività nell’intraprendere opere utili
all’evangelizzazione e alla promozione umana.”
Tre cime, una sola avventura, il 2005.
don Claudio |