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		Antefatti. 
		L’asilo S.Nicolò rimase per anni il centro 
		delle attività e degli incontri della gente del Borgo.Di fronte a 
		situazioni difficili economicamente e giuridicamente fu ceduto al CEIS 
		allora in aguge che ne fece ampio uso. 
		  Ne ebbero contraccolpo le attività 
		culturali, sociali  e ricreative anche se la sala veniva concessa se 
		richiesta, come da patti  iniziali. 
		  Col crescer della parrocchia si sentì la 
		mancanza di u luogo d’incontro e vi fu un esodo specie di giovani verso 
		i centri parrocchiali operanti in città o in periferia. Parecchi gruppi 
		del Borgo vennero costretti a riunirsi nell’abitazione del presidente o 
		di qualche responsabile. 
		Reazioni. 
		La mancanza di un luogo stabile di ritrovo 
		convinse alcuni volontari a farsi interpreti dell’urgenza d’un centro 
		specie dopo che il Comune prese in mano nell’anno 2000 la prosecuzione 
		del risanamento edilizio dell’ex-conceria. 
		  Il Comitato popolare di Borgo Piave sorto 
		per varie esigenze del Borgo e di oltre il Piave viene costituito come 
		comitato propositivo e non di protesta:è senza legami poilitici e 
		dispone dell’opera di volontari. 
		  Dopo la proposta del Comune di concedere 
		a piano terra dell’immenso stabile un’area pari a mq. 460, organizza 
		un’assemblea ed un referendum popolare per destinare l’uso 
		dell’eventuale sala;molte le schede pervenute con la proposta di 
		concedere l’area alla parrocchia da poter  essere usala anche da altri 
		gruppi previo accordo. Ci sono state  molte indicazioni sull’uso 
		specifico: dalla sali polivalente al museo delle zattere o dell’acqua. A 
		biblioteca, a sala giochi: il problema principale era la gestione con 
		personale volontario e responsabile e la parrocchia di esso può 
		disporre. 
		Proposta: 
		  Il Comune parrebbe garantito dalla 
		gestione volontaristica e si impegnerebbe all’erogazione e spese per 
		luce e riscaldamento e chiederebbe la possibilità per uso proprio o di 
		associazioni locali previo avviso. 
		  La parrocchia sarebbe responsabile della 
		manutenzione ordinaria, accoglierebbe gruppi ed associazioni con un 
		responsabile e con orari non in conflitto con attività previste e previo 
		avviso. Il tutto verrebbe garantito da un contratto di comodato da 
		stipularsi. 
		  Il vicepresidente del Consiglio 
		Pastorale, Flavio Reolon è incaricato di trattare la pratica con 
		Gabriele Crespan  responsabile del Comitato con un rappresentante del 
		Comune. 
		  Al momento si domanda al Comune di essere 
		implicati nella suddivisione dell’area prevedendo un sala da 100 posti 
		circa e tre salette minori con servizi autonomi. 
		  Insoluto rimane l’accesso alle vetture 
		sulla via S. Nicolò ed il parcheggio per la sala medesima. 
		  Si spera in una positiva soluzione della 
		vicenda che aprirebbe la possibilità di un centro verso il quale 
		convogliare specialmente giovani e ragazzi. 
		                (da appunti su un’ 
		esauriente  relazione di Gabriele Crespan) |