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"Ciarla scopre la
luna" è il titolo di un racconto di Pirandello. Visi parla di un
giovane diverso dagli altri, dotato di scarsa intelligenza, non
considerato come persona, ma sfruttato come forza lavoro nella
miniera.
Non conosce che la
fatica, il sudore, il buio ed i miasmi delle viscere della
terra. Nessuno ha per lui una parola gentile, un gesto di
affetto.
Ma una sera, uscito
dalla miniera e deposto a terra il pesante carico,
raddrizzandosi alza gli occhi e vede, nell'azzurro cupo, la
luna tonda, splendente, come un volto amico, che lo inonda con
la sua luce misteriosa. La visione lo commuove, lo riempie di
gioia come un dono inatteso e gratuito. La luna in qualche modo
lo innalza oltre la fatica, il dolore, le miserie della sua
vita.
Anche la primavera
è un dono per tutti: ciascuno di noi può ammirare il suo
splendore nel prato che si riempie di fiori, nel vento che
spazza le nubi e rende il cielo pulito, e nel contempo dissemina
il polline e preparala vita nuova. L'aria porta le grida dei
bambini che giocano fuori, nei cortili, e tracciano sul terreno
una strana figura geometrica: il campanon.
E con la primavera
giunge la Pasqua che è il dono più grande per tutti, è una
grazia speciale che ci rinnova dentro, che ci porta gioia e
speranza e ci invita a sollevarci al di sopra dei nostri
problemi e delle nostre miserie. |