Una delle realtà più
significative della vita parrocchiale è il Consiglio
Pastorale Parrocchiale. è un organismo di partecipazione
che, insieme al Parroco, che ne è presidente, verifica,
progetta e propone aspetti significativi della vita
parrocchiale.
Dopo alcuni anni è chiesto
dagli statuti diocesani il suo rinnovo. E' un momento
nel quale i parrocchiani, legati alla vita della
Comunità, indicano le persone da loro delegate a questa
opera di programmazione, attuazione e verifica.
Tale rinnovo sarà possibile
per la nostra comunità nel prossimo autunno. Ora il
tempo a disposizione prima del periodo estivo, è troppo
limitato.
Modalità del rinnovo
Generalmente si ritiene
utile una doppia fase di elezione del Consiglio.
Nella prima ogni
parrocchiano indica un gruppo di persone da lui ritenute
adatte al compito di membro del Consiglio Pastorale. La
scheda non contiene alcun nome prestampato. Questa
indicazione è consigliabile sia fatta in maniera anonima
e consegnando personalmente la scheda con i nomi. Non
sono opportune raccolte di schede casa per casa o la
consegna per delega.
Alle persone più
segnalate, secondo un elenco reso pubblico dopo uno
scrutinio garantito da più persone, viene chiesto di
accettare la candidatura ed, eventualmente, la nomina a
consigliere.
La votazione poi, seconda
fase, avviene su scheda con una lista prestampata,
segnando alcuni nomi (generalmente tre), consegnata
personalmente e non per delega o raccolta per le case.
Alle votazioni possono
partecipare i parrocchiani dai 16 anni.
I primi eletti in questa
seconda votazione entrano a far parte del Consiglio.
Spetta al Parroco, per statuto diocesano, integrare il
Consiglio con la nomina di almeno tre componenti a sua
discrezione.
Valore del consiglio
Con queste modalità ne
uscirà un Consiglio veramente eletto dalla Comunità
parrocchiale. Generalmente si è constatata anche la
varietà e diversità di persone a livello rappresentativo
delle realtà parrocchiali.
La disponibilità ad entrare
in lista, e se eletti, in Consiglio, nasce da una
chiamata della Comunità e non da una sola auto
candidatura. Anche le persone più restie, di fronte ad
una chiamata, diventano più pronte ad una risposta
positiva.
Le due fasi, anche se
richiedono più impegno, danno un risultato più
equilibrato e più meditato.
Il Consiglio che ne uscirà
non sarà frutto di un lavoro di pochi o di interventi
del Parroco, ma sarà espressione di chi realmente vive
la vita parrocchiale o ne è veramente interessato; sarà
espressione della Comunità parrocchiale, non solo
geografica od anagrafica.
La sua credibilità sarà
sicuramente più forte: espressione di una vera delega
affidatagli dalla Comunità.
Il Consiglio uscente, le
varie componenti della vita parrocchiale, ogni
parrocchiano avranno modo di esprimersi su questo
progetto di massima, e di essere protagonisti attivi di
un importante momento della vita parrocchiale
comunitaria. |