la prima comunione della nuova parrocchia
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Quando
uscì l'ultimo numero del nostro Bollettino Parrocchiale c'era tutto un
fervore di preparazione.
Innanzitutto
tra i piccoli neocomunicandi da due mesi avevano partecipato alla
istruzione, e s'erano sforzati di essere un po' meno birichini, di far
fioretti e di frequentare con devozione le sacre funzioni, tutti in gara
«per avere l'anima più bella».
Le
famiglie non avevano la preoccupazione della scelta dei vestito per i
figliuoli : ci aveva pensato la Parrocchia. La signora Renata Tormen
aveva preparato, con raro gusto, due modelli semplici ed eleganti. Poi
tante mani si misero in movimento per cucire, stirare, inamidare.
La
nostra Chiesetta si ornò come nelle grandi occasioni con i fiori che...
piovevano da ogni dove.
Quando
al mattino raggiunsi l'Asilo per prelevare i piccoli e condurli in
Chiesa e mi vidi dinanzi quello stuolo tutto bianco e fragrante di
purezza, mi sentii commosso e contento: erano come li avevo desiderati,
tutti belli nella semplicità della loro innocenza.
S.
E. Mons. Vescovo, con
tratto squisitamente paterno verso la nostra nascente Parrocchia, volle
essere tra noi, ed ammettere personalmente ai primo incontro col Signore
i primi ventisette neocomunicandi di Borgo Piave.
Mentre
seguivo lo svolgimento della commovente cerimonia ero assorto a
meditare: da secoli ogni anno la Chiesa accoglie i bimbi che sono la
nuova generazione, e fonda in essi le sue speranze i rigenerare la
società. Un'illusione? La Chiesa non si stanca nella sua missione,
divinamente ostinata.
Se
una generazione fallisce alle promesse ed alle speranze, ricomincia
daccapo con i nuovi bimbi che si affacciano alla vita.
Genitori,
dipende in gran parte e da voi che le speranze non siano deluse!
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