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Vescovo di Belluno-Feltre

Belluno, settembre 2002

Cari Presbiteri e fedeli della Forania di Belluno,

con voi ho vissuto lo scorso anno un appuntamento molto  impegnativo. La mia introduzione Sull’ascolto; l'ampia radiografia della vostra forania e la sua articolazione (15 parrocchie e oltre 30 mila abitanti); l'esserci incontrati prima che fossero avviati gli incontri, per cui la necessità di allargare alcune spiegazioni; la quantità di presenze (Caritas, Pastorale Giovanile; Commissione foraniale per la evangelizzazione; qualche parrocchia ... ) che meritavano di essere ascoltate nella loro presentazione ha notevolmente ridotto la possibilità di confronto e di interventi individuali.

Mi piace ricordare, prima di tutto, l'esemplare relazione introduttiva dei vicario.

Vorrei trasmettervi alcune cose che mi sono rimaste particolarmente nella memoria e ridonandovele, in qualche modo, vorrei garantire voi tutti di avervi veramente capito.

  1. Occorre mettere al primo posto il ritorno al Vangelo: un appello forte a tutti. La missione ha dato una spinta significativa, con una più qualificata presenza dei laici. L'invito è anche agli "amici" sacerdoti (a volte a rischio di poca libertà per impegni burocratici) di leggere il vangelo in mezzo alla gente. In prolungamento a questa sollecitazione altri hanno in modo particolare rilanciato il richiamo ad essere persone di fede e competenti nella fede (scuole di formazione teologica ... ); solidamente formate nella loro coscienza; capaci di riprendere con convinzione la celebrazione del sacramento della Riconciliazione.

  2. All'interno del percorso di una competenza nella fede ci sono stati appelli interessanti anche per una rivisitazione del Concilio Vaticano II (la sera in cui vi consegnerò questa lettera saranno esattamente quarant'anni di quello straordinario saluto alla folla di Papa Giovanni XXIII a conclusione del giorno di apertura del Concilio) e per una più qualificata attenzione alla Dottrina Sociale della Chiesa.

  3. Un'arca che la comunità credente deve sempre tenere sotto controllo è quella della Carità, Sono state date indicazioni di impegno molto interessante, ma si è pure insistito su prospettive di grande interesse che mi pare di aver colto non come pii desideri, ma come orientamenti già sufficientemente vagliati: il rilevamento dei bisogni, la cura di animatori della carità e una efficace presenza accanto agli anziani. Abbiamo ricordato allora la necessità di sganciare il Centro Caritas Diocesano (che ha la responsabilità di formazione e animazione per tutta la Diocesi) da impegni diretti e continuativi relativi al territorio e alla sua domanda, che deve appartenere al coordinamento delle comunità parrocchiali del territorio.

  4. Insistente qui, come in tutte le foranie, il richiamo alla cura pastorale della famiglia La nostra area è determinata da famiglie ai margini della vita parrocchiale; spesso con scelte di convivenza nemmeno percepite come problema morale dai più; non rare le separazioni dopo 20 anni di matrimonio; ambedue i genitori costretti a lavorare fuori casa per il salato costo della vita ... ) e sulla cura del mondo giovanile: emergenza catechesi giovani; aggancio con il movimento degli studenti delle scuole superiori che invadono settimanalmente il territorio cittadino; la loro preparazione al matrimonio.

  5. Lo scorso anno mi sono dedicato con i vostri preti per realizzare una indicazione di unità pastorale del cosiddetto Centro Storico maturata in questi anni e richiamata anche nel nostro incontro. Pensavo di aver raggiunto un progetto soddisfacente con il coinvolgimento delle quattro parrocchie interessate. Il progetto risulta ridimensionato a tre comunità parrocchiali e diventerà operativo nel percorso del 2003. Nel frattempo le aree più periferiche saranno interessate a ripensare un coordinamento pastorale adatto ad interpretare le nuove esigenze che, si sono accresciute negli ultimi decenni e che sembrano configurare con maggiore chiarezza il futuro prossimo venturo.

Cari presbiteri e fedeli, questi sono solo appunti che però ci sollecitano in alcune direzioni precise. Non vorrei che sembrassero più di quello che vogliono essere: un primo comunicare insieme alla ricerca di meglio comprendere attraverso la individuazione dei problemi presenti, le sfide a cui siamo chiamati a dare una risposta secondo il cuore di Cristo. Il nostro parlare e il nostro confrontarci non sottostanno a nessuna altra logica se non questa: "Signore cosa è giusto che noi facciamo? Aiutaci a capirlo e a costruire la più giusta risposta perché a noi sta a cuore solo quello che la tradizione della Chiesa ha chiamato: salvezza delle anime". Sì, il resto non ci interessa o è subordinato a far sì che Cristo sia tutto in tutti.

Vi benedico di cuore

Vincenzo Savio Vescovo

Via San Lucano, 18 - 32100 BELLUNO tel. 0437.25124 fax 0437.27866 e-mail: vescovado@diocesi.it

 Le tre comunità parrocchiali sono: Duomo, Loreto e Santo Stefano. La parrocchia di Borgo Piave sarà interessata ad azioni di coordinamento pastorale congiunte con le tre comunità riunite.

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