RIFORMA DEL ROSARIO

Il Papa, alla fine dell’udienza generale del 16 ottobre 2002, firma una lettera apostolica intitolata “Rosarium Virginis Mariae” con cui riforma la struttura di questa preghiera e proclama un anno del Rosario che va dall’ottobre 2002 all’ottobre 2003.

La riforma è aggiuntiva: introduce nella sequenza delle tre cinquine di misteri (gaudiosi, dolorosi e gloriosi) una quarta cinquina di “misteri luminosi” e li prende dalla vita pubblica di Gesù.

Viene modificata la sequenza settimanale: i “misteri luminosi” vengono proposti per il giovedì, con lo spostamento dal giovedì al sabato dei “gaudiosi” e la riduzione dei “gloriosi” da tre giorni (mercoledì, sabato e domenica) a due (mercoledì e domenica).

 MISTERI LUMINOSI 

  1. BATTESIMO DI GESU’: Gesù entra nell’acqua del Giordano, il cielo si apre e la voce del Padre lo proclama “Figlio diletto “ nel quale “si è compiaciuto”.

  2. NOZZE DI CANA: Alle nozze di Cana Gesù, su richiesta della madre, cambia l’acqua in vino. E’ il primo miracolo, o “segno”, che compie durante la vita pubblica.

  3. ANNUNCIO DEL REGNO: Gesù annuncia la venuta del Regno di Dio e invita alla conversione, affermando che vi entrerà chi si farà “piccolo” come un bambino.

  4. TRASFIGURAZIONE: Sul monte Tabor la gloria della divinità sfolgora sul volto di Gesù, che appare ai discepoli in compagnia di Mosè ed Elia: è la Trasfigurazione.

  5. ISTITUZIONE DELL’ EUCARISTIA: durante l’ultima cena, dopo aver lavato i piedi ai discepoli, Gesù offre loro pane e vino, affermando che si tratta del suo corpo e del suo sangue.

 L’ANNO DEL ROSARIO   -  Il Papa lo proclama definendolo “gesto simbolico” finalizzato alla pace e alla famiglia e ricordando che al Rosario la Chiesa ha sempre affidato le “cause difficili”. Dovrebbe innanzitutto rispondere all’urgenza di invocare da Dio il dono della pace.

E poi la famiglia: un altro versante critico del nostro tempo, insidiata da forze disgregatrici a livello ideologico e pratico.

Una preghiera per la pace e la famiglia quindi, ma anche una risposta a quella rinnovata esigenza di meditazione che trova a volte in altre religioni risposte accattivanti.

Dice il Papa: “il Rosario mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli della prova. Ad esso ho consegnato tante preoccupazioni, in esso ho trovato sempre conforto. Il nostro cuore –afferma Giovanni Paolo II – può racchiudere in queste decine del Rosario tutti i fatti che compongono la vita dell’individuo, della famiglia, della nazione, della Chiesa e dell’umanità”.

Se si potesse riprendere a recitare il Rosario in famiglia (è sufficiente poco meno di mezz’oretta) si avrebbe un momento di serenità e di unione con la famiglia e un modo per meditare su Gesù Cristo e sui fatti che ci assillano e anche sulle gioie che ci circondano.

C’è un consiglio di Giovanni Paolo II che ci dà tanta forza ed è quel famoso: “ NON ABBIATE PAURA!  Aprite le porte a Cristo. Dio opera nelle vicende concrete e personali di ciascuno di noi. Non permettete che il tempo che il Signore vi dona trascorra come se tutto fosse un caso”.