17) REGINALDO (725)
Nel suo racconto il Piloni che, di solito, segue un ordine cronologico, scrive tra il 718 e il 725 che «morto Sereno Patriarca, successe a lui Callisto Trevigiano... il quale insieme con li suoi suffraganei (e tra questi Reginaldo Episcopo di Belluno) andò al Concilio che si tenne in Roma: dove fu concluso che si dovessero nelle chiese conservare l'immagini dei Santi, secondo il rito e l'instituto delli antichi Santi Padri» .(1)
Un concilio con tali intendimenti fu convocato in Roma l'anno 732, nella chiesa di san Pietro, nel quale appunto «fu decretato che se alcuno, in avvenire, disprezzando le consuetudini di s. Chiesa intorno alle sante immagini, le togliesse, le distruggesse, le profanasse, sarebbe escluso dalla partecipazione del corpo e del sangue di Gesù Cristo, nonchè separato dalla comunione della Chiesa» .(2)
Forse era questo il concilio al quale partecipò il vescovo Reginaldo.
I) Piloni, pag. 98.
2) Enciclopedia Ecclesiastica - Tasso, vol. IV, pag. 823.