20) AIROLDO (781-813)
L'anno 781, Carlomagno fu a Roma con i suoi figli Pipino e Lodovico. I1 papa Adriano I (772-795) incoronò Pipino re d'Italia e•Lodovico re di Aquitania.
«Era a questo tempo patriarca in Aquileia Urbano e vescovo in Cividale
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Airoldo, a quali Pipino Re d'Italia concesse molti honori e privilegij; il simile facendo con Errigetto vescovo di Feltro»,(1)
Tra l'altro, proibì «che giudice alcuno non riscotesse dall'Episcopo tributo, mansionaria, federo nè parata (2); nè ricercasse fideiussione dalli episcopi, nè molestasse alcuno delli suoi soggetti, confirmando le donationi che alle Chiese erano state fatte dalli Re Longobardi e da devoti particolari...
A questi tempi ancora Aldo bellunese fece edificar la chiesa di San Giorgio: dotandola di doi Corte, cioè Bloxio e Travazois con tutte le Massaritie, e con li huomini così liberi come servi che in dette Corte si ritrovavano» .(3)
Il vescovo Airoldo «partecipò ad un sinodo in Aquileia nell'anno 796. Nell'anno 803 intervenne alla elezione del Patriarca Massenzio e nell'anno 813 ricevette porzione del tesoro di Carlo Magno, lasciata ai vescovi in Legato».(4)
I) Piloni, pag. 106.
2) Erano le tasse del tempo.
3) Piloni, pag. 106.
Queste corti verranno confermate possesso della Chiesa bellunese dall'imperatore Carlo il Grosso il 13 febbraio 882.
Potrebbe trattarsi dell'attuale chiesa di S. Sebastiano che si trova nel territorio di Travazzoi, attiguo a quello di Vezzano. Sembra che detta chiesa fosse dedicata a S. Giorgio, del quale anche attualmente si fa particolare memoria liturgica. L'uso di chiamarla di S. Sebastiano potrebbe essere invalso da quando «Nicolò de Stefani...
dipinse pure nel 1594 il S. Sebastiano in S. Giorgio di Vezzano».
Cfr. F. Miari in «Dizionario storico ecc....», pag. 64.
4) Ms. anonimo della Biblioteca Gregoriana «Fondo da Borso».