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Cavallino 2005: un anno di sfide |
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Impegno, solidarietà, fatica, smarrimento, unione, soddisfazione, gioia. Tante e varie sono state le componenti in gioco durante la preparazione e lo svolgimento dell’appena concluso “Cavallino 2005”. In quest’anno di cambiamento, non è stato così semplice giungere al giorno della partenza con la consueta dinamica facciata di sicurezza e di entusiasmo, indice di una sottostante solida preparazione. Alla partenza di don Claudio, un’unica certezza sussisteva: la settimana al Cavallino era già stata prenotata. Intorno a questa sorta di “faro”, il buio più assoluto. Dopo la massiva partecipazione dello scorso anno, molti animatori avevano annunciato di non essere più disponibili. Don Luigi, travolto dalle nostre pressanti richieste di accompagnarci in questo cammino, consueto per noi, appariva seriamente preoccupato da questa esperienza, per lui nuova, sconosciuta, e temeva di non avere le conoscenze appropriate per avviare il sistema organizzativo, a noi stessi in gran parte ignoto. E le difficoltà organizzative non hanno tardato, infatti, a manifestarsi. Perché non è possibile partire, come di consueto, il sabato, ma bisogna rinviare l’inizio del campo alla domenica? Cosa vuol dire concretamente “dare la precedenza agli iscritti della parrocchia”? Come stabilire un valido criterio di precedenza? Questi e altri problemi, per noi sinora sconosciuti, emergevano di volta in volta e parevano destinati a non trovare mai una soluzione definitiva…e ad ogni nostro incontro tutto doveva essere rimesso in discussione. Tuttavia, ogni nuovo incontro contribuiva anche alla creazione del camposcuola, dallo scheletro in apparenza sempre uguale, ma in realtà ogni volta tutto da costruire e da inventare. La scelta del “Piccolo principe” come tematica conduttrice, lo sviluppo della stessa in argomenti da discutere giorno per giorno, la creazione dei gruppi di riflessione, l’organizzazione dei giochi e del torneo di calcio…tutto era pronto anche stavolta per il decollo del campo! Un campo più impegnativo, a mio parere, sotto alcuni aspetti, un campo più vissuto, come se, messi in moto gli ingranaggi, la macchina del Cavallino non procedesse quasi automaticamente come di consueto, bensì necessitasse di una nostra continua e attenta supervisione. Un campo riuscito, ricco di esperienze e di emozioni forti…e di divertimento! Una sola settimana, che è stata capace di creare o di rafforzare legami di affetto tra noi animatori e i ragazzi, e tra i ragazzi stessi…nonché tra noi animatori! Le difficoltà incontrate sono state capaci di suscitare un maggiore impegno da parte nostra, un impegno che ha accresciuto la nostra capacità di collaborare, uniti dal desiderio comune di realizzare questa esperienza formativa così importante per tutti coloro che ogni anno chiedono numerosi di potervi partecipare. Anche quest’anno tutti noi, ragazzi e animatori, siamo tornati forti di un’esperienza che ci darà “la carica” per tutto l’anno: che questa opportunità possa durare ancora per molte estati! Francesca Busetti |
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