in allegria davanti al castello di FertodAl Castello di FERTOD, immerso nel verde dei suoi immensi giardini ( è chiamato "la Versailles dell'Ungheria) ci facciamo l'idea di come vivevano i nobili al tempoin allegria ci lasciamo al gioco della "bandiera". Pur di vincere si cade anche a terra.... della dominazione austriaca, di "Sissi" e del musicista Haydn.

Nel giorno di San Pietro e Paolo ci fermiamo davanti a una chiesetta a lato della strada. Il parroco, don Giuseppe, Sarto (tradotto in italiano) sta trapiantando fragole nell'orto e ben volentieri ci concede di celebrare una S. Messa. Ci racconta la sua storia: 8 anni di prigione, 11 anni di lavori forzati, poi il ritorno e la ricostruzione della chiesa. Ci tocca questo racconto di martire della "chiesa del silenzio" e preghiamo per tutti quelli che hanno dato la propria vita per amore della libertà.una foto ricordo nella "via Cricis" dell'Abbazia di Tihany

verso l'Abbazia sostiamo per un ricordo con la nostra guida Agneseil sole del Balaton illumina i volti dei pellegrini assieme a quelli di Santo Stefano e di Santa GisellaAl lago BALATON osserviamo lo stupendo paesaggio durante la traversata del lago in battello e la piccola penisola sulla cui cima spiccano i campanili dlell'ABBAZIA di TIHANY, un gioiello dell'arte barocca.

Abbiamo occasione di vedere una vecchia casa di contadini tipica, che non è molto differente dalle nostre antiche case di montagna.

Passando per SZEKESFEHERVAR, sede reale, dove furono incoronato i re e le regine dell'Ungheria, ricca di monumenti e di storia, arriviamo a BUDAPEST.

Il Danubio con i suoi ponti separa e unisce le due città di BUDA e PEST. Balzano subito agli occhi la bellezza e l'imponenza dei favolosi palazzi di stile imperiale, ma anche moderni, che costeggiano le rive del fiume. In vaporetto all'imbrunire è meraviglioso vedere le luci accendersi pian piano e delineare le sagome dei palazzi e dei ponti.  In sottofondo le musiche di Strauss...

.. davanti alla Cattedrale di Santo Stefano a BudapestLa cattedrale di Santo Stefano è davvero imponente ed è il simbolo della giurisdizione. Come tutte le chiese di questo paese è stata distrutta e ricostruita più volte a causa delle vicissitudini storiche susseguitesi cominciando dall'invasione turca all'occupazione da parte dei sovietici.

In una cappella della basilica è venerata una reliquia di Santo Stefano, la mano destra (Sacra Destra).la corona di Santo Stefano, simbolo di unità del Popolo ungherese, esposta al parlamento

Visitiamo quindi il parlamento, dove è custodita la corona di Santo Stefano, simbolo dell'Ungheria e dell'Unione tra i suoi popoli e la chiesa dell'Assunta di Mattia Corvino, originale per le sue decorazioni e le sue pitture.

Termina il racconto del nostro viaggio non senza aver prima sottolineato che anzitutto è stato un viaggio tra le persone per approfondire la nostra conoscenza e godere della reciproca compagnia.

Grazie alle persone nuove, sono state un dono prezioso per noi.

 

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