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       Vediamo
      alla base i grandi pensatori, i filosofi: Platone (con l'anima sopra la
      testa) Aristotele, Plotìno, poi i profeti e l'albero di Jesse, fino a
      Maria e Gesù. Seguono
      gli apostoli, profeti del Nuovo Testamento, i martiri, i Santi e la loro
      storia (es. San Nicola, San Giorgio, ...). In alto le gerarchie degli
      angeli e sopra tutti, vincitore e salvatore Gesù Cristo. 
      Su
      una parete il giudizio universale con la scala delle virtù dove, gli
      angeli accolgono le anime virtuose per il Paradiso e i diavoli trascinano
      all'inferno le anime perdute. 
      Anche
      l'interno riporta scene del giudizio finale ed icone di tutti i Santi del
      calendario, mese dopo mese. 
      La
      forza comunicativa delle immagini è molto viva, ma per contemplarle e
      capire, dato che sono ricche di simboli, abbiamo l'aiuto di una guida, un
      monaco e una monaca che fanno questo servizio nella loro comunità. 
       I
      monasteri si assomigliano come stile e sono stati costruiti attorno al
      1500 come pegno delle vittorie attenute contro i turchi. Si differenziano
      l'uno dall'altro, per la  tonalità del colore dello sfondo delle pitture
      che è azzurro per VORONET, giallo - oro per SUCEVITA, rosso a MOLDOVITA e
      per la particolarità delle stesse dei Santi ivi illustrate. 
      Al
      monastero PUTNA, affrescato solo internamente ma particolare per la sua
      struttura (9 metri di larghezza e ben 42 metri di altezza!) incontriamo
      alcune delle 80 monache che vivono là. Tre cantano voci angeliche, altre
      sono accasciate per terra in meditazione e ci impressiona la loro
      preghiera esercitata in atteggiamento di completo abbandono. 
      Giovanna,
      la nostra guida romena, e don Claudio ci fanno capire che gli ortodossi
      hanno un modo diverso di rapportarsi con Dio: attraverso l'immagine (luce,
      bellezze..) e il cuore, noi occidentali invece più attraverso la Parola e
      la ragione. 
      Questo
      contatto con il mondo ortodosso ci ha arricchito spiritualmente. 
       Al
      termine del viaggio, l'augurio per tutti è stato di "mettere su un
      periscopio" e imparare a guardare con il cuore. 
      Giacomina    |