Il gruppo davanti all'autoscatto (clicca per ingrandire) escursione sul Sasso della Croce il 14 settembre 2002

La quarta ed ultima gita l'abbiamo fatta a settembre, il 14, festa liturgica della “Esaltazione della croce”, vigilia della festa dell'Addolorata. Ha avuto il sapore di un sereno, gioioso pellegrinaggio. Siamo partiti alle 7. Passando per Agordo e Caviola, siamo saliti a Livinallongo del Col di Lana; attraverso il passo di Campolongo siamo scesi in Val Badia.

Don Claudio conosce molto bene i luoghi dove ci accompagna: infatti senza nessuna titubanza siamo arrivati a Canins, una frazione così piccola che al ritorno non riuscivamo nemmeno ad individuare. Lasciate le macchine, abbiamo preso il sentiero n.7 che ci indicava chiaramente la meta. In salita abbiamo prima attraversato prati verdissimi molto curati e spaziosi, poi masi dai balconi pieni di fiori sapientemente accostati fra loro, così da creare accostamenti di colori sempre diversi e poi man mano è arrivato il bosco con il fascino del silenzio.

C'erano moltissimi funghi e, a parere di molti erano mangerecci, anche se non pregiati.

Abbiamo incrociato una ragazza con un cane lupo e più su alcune signore anziane, in costume tradizionale, che ritornavano dalla messa celebrata al santuario dove eravamo diretti noi. Siamo arrivati a destinazione verso le 11.

La chiesa e il rifugio adiacente si trovano a circa 2000 metri di altitudine; sullo sfondo -che pare vicinissimo- c'è il Sasso della Croce (alto 2900 mt.) Sono raggiungibili in buona parte in funivia, che parte da Pedraces. In chiesa c'era ancora qualche persona che pregava con molto impegno.

Anche noi ci siamo accomodati nei banchi. Il Santissimo era esposto.

Assieme abbiamo pregato e cantato perché le croci di ognuno di noi e di ogni parrocchiano siano collegate a quelle del Signore.

Usciti abbiamo raggiunto un luogo un po' riservato e lì, al sole, abbiamo consumato il nostro pranzo e ci siamo rilassati sul prato a goderci il calore del sole, l'azzurro intensissimo del cielo, la vicinanza della roccia, il panorama.

Nel salire c'era un po' di foschia e non c'eravamo quasi accorti della bellezza della giornata: nemmeno una nuvola e un'aria purissima.

Al ritorno abbiamo seguito il sentiero che costeggia il sasso della croce, il n. 15, per poi scendere velocemente verso Camins. Abbiamo fatto una breve tappa per mangiare assieme una torta che in ogni gita cerco di portare: un modo per ringraziare tutti della compagnia goduta.

Pia

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