La
quarta ed ultima gita l'abbiamo fatta a settembre, il 14, festa liturgica della
“Esaltazione della croce”, vigilia della festa dell'Addolorata. Ha avuto il
sapore di un sereno, gioioso pellegrinaggio. Siamo partiti alle 7. Passando per
Agordo e Caviola, siamo saliti a Livinallongo del Col di Lana; attraverso il
passo di Campolongo siamo scesi in Val Badia.
Don
Claudio conosce molto bene i luoghi dove ci accompagna: infatti senza nessuna
titubanza siamo arrivati a Canins, una frazione così piccola che al ritorno non
riuscivamo nemmeno ad individuare. Lasciate le macchine, abbiamo preso il
sentiero n.7 che ci indicava chiaramente la meta. In salita abbiamo prima
attraversato prati verdissimi molto curati e spaziosi, poi masi dai balconi
pieni di fiori sapientemente accostati fra loro, così da creare accostamenti di
colori sempre diversi e poi man mano è arrivato il bosco con il fascino del
silenzio.
C'erano
moltissimi funghi e, a parere di molti erano mangerecci, anche se non pregiati.
Abbiamo
incrociato una ragazza con un cane lupo e più su alcune signore anziane, in
costume tradizionale, che ritornavano dalla messa celebrata al santuario dove
eravamo diretti noi. Siamo arrivati a destinazione verso le 11.
La
chiesa e il rifugio adiacente si trovano a circa 2000 metri di altitudine; sullo
sfondo -che pare vicinissimo- c'è il Sasso della Croce (alto 2900 mt.) Sono
raggiungibili in buona parte in funivia, che parte da Pedraces. In chiesa c'era
ancora qualche persona che pregava con molto impegno.
Anche
noi ci siamo accomodati nei banchi.
Assieme
abbiamo pregato e cantato perché le croci di ognuno di noi e di ogni
parrocchiano siano collegate a quelle del Signore.
Usciti
abbiamo raggiunto un luogo un po' riservato e lì, al sole, abbiamo consumato il
nostro pranzo e ci siamo rilassati sul prato a goderci il calore del sole,
l'azzurro intensissimo del cielo, la vicinanza della roccia, il panorama.
Nel
salire c'era un po' di foschia e non c'eravamo quasi accorti della bellezza
della giornata: nemmeno una nuvola e un'aria purissima.
Al ritorno abbiamo seguito il sentiero che costeggia il sasso della croce, il n. 15, per poi scendere velocemente verso Camins. Abbiamo fatto una breve tappa per mangiare assieme una torta che in ogni gita cerco di portare: un modo per ringraziare tutti della compagnia goduta.
Pia