La terza escursione di quest'anno è stata più impegnativa. Siamo partiti alle 7. Abbiamo oltrepassato il lago di Misurina e raggiunto il lago di Landro dove abbiamo lasciato le automobili.
Con
i nostri zaini, racchette, bastoni etc. ci siamo inoltrati nel bosco. La meta
era il “Monte Piana”, raggiunto attraverso il sentiero tedesco. Questo monte
è stato teatro, durante la guerra del 1915/1918, di combattimenti tra italiani
ed austriaci. Ora il sentiero che si percorre è addirittura curato con muretti
a secco; ma non doveva essere così allora: con lo sguardo si incontrano resti
di baracche precipitate nei burroni gallerie, un piccolo cimitero, il luogo dove
si appostava il Comando austriaco etc.
Durante
il percorso ci si imbatte in qualche piccola ferrata e in un passaggio che la
perizia di don Claudio ci ha fatto attraversare con molta attenzione sì, ma non
con angoscia: personalmente mi sono stupita di averlo superato, e mi è venuta
naturale la stima e la gratitudine verso la nostra guida e anche verso tutti i
miei compagni. In certe situazioni l'aiutarci reciprocamente e semplicemente è
d’obbligo, e credo che da qui nascano nuovi rapporti umani e cristiani. Come
sarebbe costruttivo e bello che sempre riuscissimo a creare e mantenere questo
clima! Arrivati sul monte Piana abbiamo contemplato la corona di monti che da
lassù si può riconoscere.Lontano dai rifugi dopo aver pregato e pranzato al
sacco, siamo scesi dal sentiero italiano che è molto meno arduo.
Io, e non credo di essere stata la sola, alla fine controllavo a stento le gambe ed ho attraversato il torrente che sfoga nel lago di Landro con vero sollievo. Stanchi ma molto soddisfatti.
Pia