la Chiesa di San Nicolò

Più innanzi, nella descrizione, si apprende che tale lavoro del Ridolfi era stato da lui donato «per carità jn honor della Chiesa». Comunque - il lacerto raffigurante la «Vergine con Bimbo e Angeli» -presentato nella parte artistica del presente scritto, non lo si può considerare con assoluta certezza opera del Ridolfi in quanto il brano sopra riportato non appare del tutto esauriente; inoltre non possediamo più la tela nella sua primitiva integrità. L'estensore della Visita così continua: « Nella Chiesa si fa l'Oratorio di S. Filippo Neri... in giorni festivi doppo il mezodì e nelle domeniche si radunano figli e figlie per imparar la Dottrina Christiana. Ogni sera poi vicino al tramontar del sole si recita il Rosario della B. V. da divoti dei Borgo. Vi è ancora un pulpito portatile per la recita della Dottrina Christiana. Nella muraglia jnferiore vicino alla porta verso settentrione vi è una Cassetta affissa nel muro per l'offerta a S. Nícolò ed Anime dei Purgatorio sopra la quale sono apese (sic) l’indulgenze de' Confratelli dell'Oratorio. La Chiesa di S. Nícolò è sprovvista di Cappellano dei p.mo d'anno in qua servendosi la Scola or d'un sacerdote, or d'un' altro per la celebrazione della S. Messa. La Chiesa vien illuminata con oglio (sic) a spese della Scola. Il Rettor della Chiesa, che è il Re.do D. Bernardino Cresone ha l’obbligo di cantar la messa e vespri nelle solennità di S. Nicolò, e consacrazione della Chiesa, et assicurare alla Dottrina Christiana, come pure alla funzione dell'Anniversario per le Anime dei Purgatorio che si celebra annualmente circa li p.mi di Novembre. La detta Scola col stendardo ò Crocifisso secondo il bisogno interviene a tutte le Processioni della Cattedrale, con quattro torcie in occasione del Sacramento e Reliquie. Li confratelli della Scola di S. Nicolò vanno processionalmente il Venerdì Santo di notte alle sette ore alla veglia del Sepolcro nella Cattedrale per l'intervallo d'un'ora coll'intervento dei rev. Rettore ».

VICENDE STORICHE

 Al tempo della dominazione francese - come le chiese di S. Ignazio, S. Stefano, S. Rocco, S. Giuseppe, S. Maria del Carmine, S. Giuliana, S. Lucano, S. Giorgio, Santa Maria dei Battuti, S. Croce - anche quella di Borgo Piave fu adoperata come alloggio delle truppe. Nel 1861 venne totalmente ricostruita nel sobrio stile neoclassico che ancor oggi si può contemplare. Sulle diverse modifiche architettoniche che nei vari secoli conferirono fisionomie differenti alla costruzione, le «Visite Pastorali» della Curia Vescovile non sono di alcun aiuto: pertanto gli scriventi non propongono ipotesi che non sono in grado di sostenere su di una seria base documentaristica. Attualmente la chiesa consta di un'aula rettangolare di discrete dimensioni; sui lati longitudinali trovano posto due altari: uno dedicato al Crocifisso, l'altro a s. Rita da Cascia (originariarnente eretto in onore di s. Filomena). Quello centrale, al posto della pala che un tempo lo adornava, ha una piccola grotta tufacea con le statue della Vergine di Lourdes apparente a Bernardetta. Nelle nicchie disposte ai suoi lati sono conservate due statue lignee policrome raffiguranti il Santo titolare e Santa Lucia. Sono sculture contemporanee uscite dalle botteghe della Val Gardena che si segnalano per l'equilibrata composizione unita ad una certa finezza e vigore; non stonano affatto nel contesto in cui sono inserite. Alle pareti sono appese quattro tele delle quali si dà più avanti una descrizione storico-critica e una «Via Crucis» settecentesca di buona fattura.

Le opere più significative

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