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2 luglio 2004 

   

Martedì 29 giugno, in occasione della festività dei ss. Pietro e Paolo: san Pietro è il titolare della concattedrale feltrina

L’ingresso del Vescovo a Feltre: grande festa di popolo

Monsignor Andrich ha ricordato con commozione i suoi insegnanti quando era allievo del Seminario di Feltre

“Una festa di popolo”: è così che si può davvero definire la prima celebrazione solenne nella concattedrale di Feltre da parte del nuovo vescovo monsignor Giuseppe Andrich in occasione della festa di San Pietro, titolare della chiesa.

Da tutte le 41 parrocchie della zona feltrina, giovani vecchi e bambini sono convenuti in gran numero per dare il loro benvenuto al nuovo Pastore della diocesi, a cui faceva corona il clero feltrino praticamente al completo.

Erano presenti anche quasi tutti i sindaci della zona, o loro rappresentanti, assieme alle altre autorità civili e militari.

Monsignor Andrich, da parte sua, ha saputo toccare il cuore dei feltrini rievocando nell’omelia gli anni passati nel seminario di Feltre e le nobili figure di sacerdoti feltrini suoi educatori, per lo più scomparsi, da monsignor Candido Fent a mons. Ernesto Minella, a Monsignor Dante Cassol e a tanti altri che il presule ha voluto puntigliosamente elencare. 

Il costante riferimento alla gloriosa storia religiosa e civile di Feltre ha fatto da filo conduttore della celebrazione, sia negli interventi iniziali, del decano del capitolo monsignor Giulio Perotto, e finale, del sindaco Alberto Brambilla, sia nelle parole del vescovo. Monsignor Andrich ha espresso infatti la volontà di seguire le orme del suo predecessore Savio nel valorizzare al massimo il patrimonio religioso e culturale feltrino attraverso il potenziamento del Santuario dei santi Vittore e Corona, oltre che attraverso la realizzazione, in corso, del nuovo Museo Diocesano nello storico palazzo del vescovado Vecchio di Via Paradiso.

All’offertorio sono stati portati all’altare i prodotti tipici del Feltrino, dalla birra di Pedavena, al formaggio di Lattebusche, al vino dei colli di Mugnai, oltre ad alcuni doni simbolici.

I canti delle cantorie delle parrocchie cittadine, scelti in modo da coinvolgere anche l’assemblea, hanno reso più solenne la cerimonia ed hanno fatto trascorrere in fretta le quasi due ore di durata della celebrazione.

Un abbondante rinfresco per tutti, preparato magistralmente dai volontari del quartiere Duomo, ha concluso la serata, mentre il vescovo si intratteneva attività estive e invernali della Villa Gregoriana di S. Marco d’Auronzo; nelle ascensioni sulle nostre Dolomiti con moltissimi ragazzi e giovani; nella scuola bellunese, soprattutto nell’Istituto Tecnico “Girolamo Segato”; nell’Istituto di Scienze Religiose e nella Scuola di Formazione Teologica. So della presenza qui o in collegamento televisivo di molte persone che mi hanno conosciuto in questi ambiti diocesani: insieme a tutti ringrazio il Signore per aver avuto, nella tradizione della nostra Chiesa, l’opportunità di crescere e di aiutarci. Abbiamo insieme sperimentato quanto sono importanti gli itinerari formativi, l’attenzione ai poveri, l’incidenza degli ambienti della scuola e del lavoro soprattutto sui giovani, il rispetto della persona umana con particolare riguardo a chi è disabile; abbiamo contemplato sulle nostre montagne bellezze straordinarie imparando non solo la salvaguardia del creato, ma i modi per tonificare il nostro spirito e per aiutarci nel cammino insieme; ci siamo convinti di quanto sia decisivo attrezzarsi spiritualmente e culturalmente per avere la vera vita, averla in abbondanza, per noi e per gli altri.

   

saluto del Vescovo Giuseppe dopo l'ordinazione episcopale