Capitolo 5

Pesca miracolosa (1-11) Il lebbroso guarito (12-16) Il paralitico guarito (16-26) Vocazione di Levi (27-32) Il digiuno (33-39)
Pesca miracolosa Il lebbroso guarito Il paralitico guarito Vocazione di Levi Il digiuno
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Pesca miracolosa

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n(1) giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret (2)e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. (3)Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.

(4)Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». (5)Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». (6)E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. (7)Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. (8)Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore». (9)Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; (10)così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». (11)Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

 

Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù e disse: "Signore, allontanati da me che sono un peccatore!" RAFFAELO Sanzio 1483-1520 Victoria and Albert Museum, Londra

 

 

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Il lebbroso guarito

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n(12) giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi sanarmi». (13)Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii risanato!». E subito la lebbra scomparve da lui. (14)Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: «Và, mostrati al sacerdote e fà l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi». (15)La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. (16)Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.

 

 

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Il paralitico guarito

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n(17) giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. (18)Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. (19)Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. (20)Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi». (21)Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: «Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?». (22)Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? (23)Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? (24)Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». (25)Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. (26)Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

 

Guarigione del paralitico - Masolino da Panicale - 1426-1427 - Cappella Brancacci, Santa Maria del Carmine (Firenze)

 

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Vocazione di Levi

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opo(27) ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». (28)Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.

(29)Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. (30)I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?». (31)Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; (32)io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi».

 

 

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Il digiuno

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llora(33) gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!». (34)Gesù rispose: «Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? (35)Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno». (36)Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio. (37)E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. (38)Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. (39)Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!».