A MATMATA vediamo una
casa scavata nella montagna. Ci accoglie un bambino riccioluto e con due
occhi neri stupendi e pensosi seduto su una stuoia. Il tacito messaggio
che cogliamo è questo: “Tralasciare il superfluo, badare all’essenziale”.
Prendiamo atto e
cerchiamo di metterlo in pratica: festeggiamo alla sera in albergo il
compleanno di Flavio con una candela impiantata un un’anguria! E’
importante il pensiero…
Ultima tappa: EL JEM
famoso anfiteatro romano grandioso per la sua imponente struttura e le
catacombe del Buon Pastore dove si rifugiavano i cristiano al tempo delle
persecuzioni.
E’ domenica, celebriamo
la S. Messa nella chiesa di S. Felice (che è una attiva parrocchia di 3°
persone!) e poiché è il giorno di San Pietro e Paolo ricordiamo
l’anniversario dell’ordinazione sacerdotale dei nostri don: don Claudio,
don Gianfranco e don Arturo e facciamo festa con loro.
Ci siamo stupiti che in
Tunisia ci siano montagne, anche alte, ed immense distese di grano, olivi,
melograni oltre alle palme da dattero.
E’ terra fertile lungo
la costa e ben irrigata. L’acqua è il bene più grande, come da noi. Ma
l’acqua VIVA per noi che abbiamo fatto questo viaggio è senz’altro la
conoscenza di S. AGOSTINO e di sua madre S. MONICA.
Ogni giorno, in
corriera, durante gli spostamenti, don Claudio ci ha parlato di questo
santo.
Ha presentato la sua
vita travagliata, il suo carattere deciso ed impetuoso, il so grande amore
per la verità che ha sempre sinceramente ricercato, le vicissitudini che
l’anno condotto a Roma e poi a Milano, la sua conversione dopo aver
ascoltato S. Ambrogio e poi il suo pensiero filosofico, la lotta alle
eresie del tempo (ma sono moderne anche adesso!) : il manicheismo, il
donatismo, il pelagianesimo.
Dei 400 e più libri che
ha scritto ne sono rimasti 120 e tra questi “LE CONFESSIONI” testo
autobiografico dal quale traspare anche la figura della madre che lo ha
sempre seguito, consigliato, capito e anche pianto.
E’ l’immagine di tutte
le madri che trepidano per i figli.
Giacomina |