3° giorno:

dopo una ripida camminata di un’ora siamo alle rovine di TERMESSOS, antica città fortificata costruita in cima ai monti Tauri. Dalle gradinate superiori dello splendido teatro greco romano si vede il mare.

don Gianfranco in osservazione... (clicca per ingrandire)Scendiamo a PERGE ed incontriamo SAN PAOLO tra i resti di una piccola chiesa   cristiana posta sulla strada colonnata dell’Acropoli.

Preghiamo sotto il sole cocente di mezzogiorno d’essere capaci come Paolo, di ...un riparo di fortuna (clicca per ingrandire)comunicare la parola di Cristo con generosità ed entusiasmo senza ripensamenti.Visitiamo la città con la magnifica porta ellenistica, l’Agora’, lo stadio e proseguiamo per ASPENDOS dove esiste un teatro molto ben conservato e tuttora in uso per le rappresentazioni.

A SIDE pure vediamo un particolare teatro, costruito ad archi come il Colosseo e la monumentale porta d’accesso alla città corredata, all’esterno, da una monumentale fontana.

4° giorno:

ci trasferiamo a MERSIN passando per ICONIO al centro dell’altopiano Anatolico. Celebriamo la messa nell’unica chiesa cristiana della zona dedicata a San Paolo. Siamo affascinati dalla figura di Paolo come ci viene presentata dalla nostra guida spirituale “sono un vaso vuoto che il Signore sa riempire”.

il gruppo con ENRICO (clicca per ingrandire)Conosciamo ENRICO, giovane volontario dell’Alto Adige che si trova in questo luogo per custodire la chiesa ed animare i pochi cristiani dei dintorni; dice: ”Noi abbiamo avuto la fede dai santi MARTIRIO, SISINIO, ALESSANDRO partiti proprio da qui per predicare il vangelo nelle nostre

terre. Ora che qui non ci sono più cristiani siamo noi a voler testimoniare con la nostra presenza”. Restiamo incantati da Enrico fortissimo nella sua gran semplicità.

Proseguendo verso MERSIN, abbiamo modo di osservare la natura della Anatolia: vaste zone coltivate a grano, distese di cotone, alberi d’ogni specie, montagne che nel profilo assomigliano alle nostre, l’acqua dei fiumi e dei canali che non manca e greggi, greggi di pecore e capre e cavalli, mucche e donne che lavorano nei campi con il fagotto dei figli piccoli sulla schiena. Sopra tutto il cielo della Turchia di un azzurro smagliante.

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